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Usa, nel giorno in cui Obama ricorda Selma poliziotto uccide nero disarmato

Gli Usa di Barack Obama ricordano la marcia di Selma, la protesta che cambiò la storia dei neri d’America e del movimento per la difesa dei diritti civili. Intanto in Wisconsin un poliziotto ha ucciso un giovane nero disarmato.
A cura di Susanna Picone
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“Quello che è successo a Selma è la quintessenza dell'esperienza americana”: con queste parole Barack Obama ha ricordato la cittadina dell'Alabama da dove cinquanta anni fa partirono le marce di protesta che hanno segnato la storia del movimento per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti. Oggi Obama sarà alla guida della marcia che si svolgerà a Selma per ricordare quella del 7 marzo del 1965, passata alla storia come la “Bloody Sunday” americana dopo che i 600 attivisti che stavano marciando furono attaccati dalla polizia durante l'attraversamento dell'Edmund Pettus Bridge. Obama verrà accompagnato dalla moglie e le figlie e al suo fianco vi sarà anche l'ex presidente George Bush insieme a tantissime altre personalità, anche del mondo dello spettacolo. “Ferguson non è un caso isolato”, e ancora “Selma non riguarda il passato. Selma è ora”: così Obama è tornato con forza sulla questione razziale nel Paese. “Non penso che quello che è accaduto a Ferguson sia tipico di ciò che accade nel Paese – ha spiegato Obama in un'intervista rilasciata alla vigilia delle commemorazioni – ma non è un caso isolato. Penso che ci siano circostanze nelle quali la fiducia tra le comunità e le forze dell'ordine si è deteriorata. E credo che singoli individui o interi dipartimenti di polizia nel Paese potrebbero non aver ricevuto la giusta formazione. E potrebbero non esercitare quella che dovrebbe essere la loro responsabilità primaria: assicurare che stanno proteggendo e servendo tutti i cittadini, non solo alcuni”.

Giovane nero disarmato ucciso in Wisconsin

Intanto, proprio nel giorno in cui Obama celebra a Selma, in Wisconsin un poliziotto intervenuto per sedare una lite ha avuto una colluttazione con un ragazzo di colore di 19 anni e gli ha sparato, uccidendolo. Il giovane, identificato come Anthony “Tony” Robinson, era disarmato. Lo ha reso noto la polizia locale, spiegando che il ragazzo era sospettato per una recente aggressione. Alla notizia della sua morte decine di persone sono scese in piazza nella città di Madison per manifestare contro la polizia. L’episodio rischia di riaccendere le tensioni razziali nel Paese. Il sindaco di Madison, Paul Soglin, ha parlato di “indescrivibile tragedia” e ha promesso un'inchiesta approfondita come previsto dalle nuove leggi.

Immigrati e gay nuove frontiere nel campo dei diritti civili

L'anniversario di Selma cade anche nel momento in cui il movimento dei diritti civili è a un passo da un'altra storica vittoria: quella della legalizzazione delle nozze gay in tutta l'America. Lo stesso Obama ha sottolineato come le questioni legate agli immigrati e agli omosessuali siano le nuove frontiere nel campo dei diritti civili. “L'idea secondo cui alcuni ragazzi che sono stati portati in America quando avevano 2 o 3 anni e che a 20 o 25 anni possono essere deportati dopo essere cresciuti qui – ha detto il presidente Usa – questa idea non è ciò che noi siamo. Non è certo lo spirito della marcia di Selma”. “Come non lo è – ha aggiunto Obama – l'idea che si possa discriminare persone che hanno un orientamento sessuale differente. Perché tutti devo essere trattati come uguali di fronte alla legge. E tutti devono avere le stesse opportunità”.

Le parole di Obama a Selma

Il discorso che Barack Obama ha tenuto in conclusione della marcia a Selma, in onore del cinquantennale della marcia promossa da Martin Luther King in favore del diritto di voto per gli afroamericani, ha ribadito un concetto ampiamente espresso in passato, ovvero che la lotta al razzismo non si finisce mai di combattere, pur facendo vistosi passi avanti e progressi: "Il lavoro non è terminato, la marcia non è ancora finita". Il primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti d'America definisce le divisioni razziali qualcosa di innato nella natura del paese e che nulla può portare a dire che quello cominciato 50 anni fa sia un percorso completato: "Il cambiamento dipende da noi, dalle nostre azioni, da quello che insegniamo ai nostri figli. Con questo sforzo possiamo assicurarci che il nostro sistema giudiziario funzioni per tutti, non per alcuni". E Obama ha dato anche spazio ai fatti sostanziali che, durante gli ultimi mesi, hanno fatto sì riemergesse prepotentemente il tema della lotta razziale negli Stati Uniti, a cominciare dai fatti eclatanti di Ferguson:

Io rifiuto l'idea che nulla sia cambiato. Quanto è accaduto a Ferguson potrebbe non essere un fatto isolato, ma non è più endemico o sancito dalla legge e dai costumi; e prima del Movimento per i diritti civili sicuramente lo era

Infine Obama fa un salto tematico e geografico facendo capire come la marcia di Selma di 50 anni fa possa fare molto anche per le giovani generazioni: "Dalle strade di Tunisi all'Ucraina, questa generazione di giovani può trarre forza da questo posto dove gente senza potere poté cambiare la più grande superpotenza del mondo e spingere i propri leader ad espandere i confini della libertà".

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