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USA, aeroporti nel caos da New York a Denver: i computer in tilt. Sospetto attacco hacker

Interruzione di due ore del sistema di verifica dell’immigrazione. Inevitabili i disagi per migliaia di passeggeri in tutti gli scali americani. “Non sappiamo se è attacco hacker” fanno sapere dall’agenzia delle dogane.
A cura di Biagio Chiariello
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L’attacco di pirati informatici è la principale ipotesi per il guasto che ha riguardato i computer degli aeroporti negli Stati Uniti. Due ore di blackout, tra le 1:30 e le 3:30 di questa notte (ora italiana), che hanno paralizzato praticamente tutti gli scali americani. Ad andare in tilt sono stati i desk che verificano le immigrazioni in diversi scali, ma ha finito per causare problemi a tutti i passeggeri in viaggio in uno dei giorni più trafficati dell’anno. "Al momento, non vi è alcuna indicazione che lasci intendere che l'interruzione del servizio sia di natura malevola", ha affermato l'agenzia doganale USA, che assicurato come la situazione sia poi tornata alla totale normalità.

In una dichiarazione pubblicata su Twitter, l'Agenzia per la Protezione delle Dogane e delle Frontiere ha dichiarato: "Tutti gli aeroporti sono di nuovo in linea dopo un'interruzione temporanea dei sistemi di elaborazione CBP. Durante l'interruzione, il sistema ha avuto accesso ai database relativi alla sicurezza nazionale e tutti i viaggiatori sono stati sottoposti a screening in base agli standard di sicurezza”. Molti i viaggiatori entrati negli Stati Uniti dall'estero che hanno pubblicato foto sui social network relative alle lunghe code all'aeroporto internazionale John F Kennedy di New York e all'aeroporto internazionale di Hartsfield-Jackson Atlanta. Altri scali, tra cui l'aeroporto internazionale di Denver, hanno dichiarato di essere stati interessati dai disagi. Un'interruzione del servizio analoga si era verificata un anno fa.

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