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Università, meno finanziamenti e più tasse: “In dieci anni per gli studenti 500 euro di aumento”

Negli ultimi dieci anni sono diminuiti i finanziamenti statali alle università e così gli atenei hanno aumentato le tasse per un innalzamento medio di circa 500 euro. Un dossier dell’Udu evidenzia gli aumenti delle tasse nelle università italiane: Lecce e Sapienza le peggiori, Firenze la migliore.
A cura di Stefano Rizzuti
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I finanziamenti statali diminuiscono e le tasse universitarie a carico degli studenti aumentano: è questo il quadro presentato dall’Unione degli universitari (Udu) in un’inchiesta dal titolo ‘Dieci anni sulle nostre spalle’ nella quale si esamina la differenza delle spese degli studenti nell’ultimo decennio. In dieci anni le tasse universitarie italiane sono aumentate di 474 euro a studente, con incrementi sensibili in tutto il paese, da nord a sud. Secondo quanto risulta dal dossier, dal 2009 e ancora di più con la riforma Gelmini, “il sistema universitario è stato vittima di un taglio finanziario di oltre un miliardo di euro, senza precedenti”. Un taglio – più ingente con i governi Berlusconi  Monti – che avrebbe portato gli atenei a far fronte alle minori entrate chiedendo più soldi agli studenti per l’iscrizione nei singoli atenei.

Il dossier dell’Udu sottolinea come il trend italiano sia in netta contrapposizione con quanto avviene negli altri paesi dell’Ue, come Francia, Germania e nel Nord Europa, dove si va verso una quasi gratuità per l’iscrizione ai corsi universitari. Dal 2005/2006 al 2015/2016 – sottolinea il report – la pressione fiscale universitaria è cresciuta del 61% e quella che viene definita la contribuzione studentesca (ovvero tasse, contributi regionali e spese varie) è cresciuta molto più dell’inflazione negli ultimi dieci anni. Parliamo, secondo l’Udu, di 474 euro a studente, con una tassa media che passa da 775 a 1.249 euro.

Come evidenziato anche da Fanpage sulla base dei dati del ministero dell’Istruzione e dell’Università, esiste una netta differenza tra le tasse che si pagano negli atenei del nord e quelli del sud Italia. Mediamente al nord si pagano molte più tasse con un contributo medio di 1.501 euro a studente nel 2015/2016. Al sud, però, nonostante cifre minori, si rileva un aumento nettamente più elevato, con una tassazione in crescita del 90% in dieci anni.

Nelle sole università statali – si legge ancora nel report – il gettito complessivo della contribuzione a livello nazionale è passato da 1 miliardo e 219 milioni a 1 miliardo e 612 milioni”. Il maggior aumento percentuale è stato registrato a Lecce, con un +207% in dieci anni, per un innalzamento medio di 633 euro. In forte crescita anche le tasse per gli studenti della Sapienza di Roma, con un +111% e ben 702 euro a testa in più. Leggermente inferiore l’incremento alla Statale di Milano con 510 euro in più, corrispondente a un aumento del 45%. Unica nota positiva è quella di Firenze: l’università del capoluogo toscano infatti è stata l’unica, in tutta Italia, a vedere una diminuzione della tassazione, con il 7% in meno di tasse nell’ultimo decennio.

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