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Torte Ikea con batteri fecali? “In Italia nessun rischio”

Il colosso svedese, dopo lo scandalo denunciato in Cina, ha ritirato da 23 Paesi le sue torte al cioccolato. Tra questi c’è anche l’Italia. I risultati delle prime analisi attesi nelle prossime 48 ore. Bloccati anche prodotti Kraft, Nestlé e creme Shiseido.
A cura di Susanna Picone
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Il colosso svedese, dopo lo scandalo denunciato in Cina, ha ritirato da 23 Paesi le sue torte al cioccolato. Tra questi Paesi c’è anche l’Italia. I risultati delle prime analisi attesi nelle prossime 48 ore. Bloccati anche prodotti Kraft, Nestlé e creme Shiseido.

Ikea, dopo lo scandalo denunciato dalle autorità sanitarie cinesi che hanno rilevato tracce di colibatteri nelle torte del colosso svedese, ha bloccato la vendita delle stesse in 23 Paesi tra i quali c’è anche l’Italia. Dalla Cina l’allarme riguardava la presenza di batteri in un tipo di dolce che solitamente indica una contaminazione fecale, l’azienda da parte sua ha provato a tranquillizzare i consumatori e ha provveduto subito a far sparire il prodotto incriminato dalle caffetterie. Secondo quanto si apprende i risultati delle prime analisi sui campioni sono attesi nelle prossime 48 ore. Fonti del Ministero hanno fatto sapere che in Italia non c’è alcun rischio, che “non sono presenti lotti contaminati da batteri coliformi”. Ikea Italia ha dato assicurazioni in tal senso ai carabinieri dei Nas.

Anche Kraft, Nestlè e Shiseido nel mirino dei cinesi – E dalla Cina non è arrivato solo l’allarme relativo alle torte “chokladkrokanttarta” Ikea: le autorità sanitarie hanno anche bloccato dei lotti di formaggi della Kraft, delle barrette al cioccolato della Nestlé e delle creme solari della Shiseido perché “sotto gli standard” qualitativi. Secondo quanto riporta il quotidiano ShanghayDaily tutti questi prodotti sono stati distrutti o rinviati all’origine a seguito degli ultimi controlli effettuati. Prodotti che, scrivono, fanno parte di un gruppo di 247 articoli alimentari e cosmetici importati e sui quali le autorità cinesi hanno rilevato problemi di tipo qualitativo. Tra di loro ci sono bevande, cioccolata, biscotti, snack, passata di pomodoro, brandy e formule per bambini. Non andavano bene, secondo le autorità cinesi, perché erano scaduti o presentavano livelli eccessivi di concentrazioni batteriche, metalli pesanti, additivi o anche sostanze proibite.

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