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Tassisti, Delrio: “Non abbiamo ceduto alla piazza. Ambito territoriale per gli Ncc”

Dopo le proteste dei tassisti e l’accordo di massima, resta il no a Uber Pop ma per gli Ncc il Ministero pensa ad un abito territoriale più allargato da discutere con regioni e sindaci.
A cura di Antonio Palma
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"Non abbiamo ceduto alla piazza. Le sigle che abbiamo convocato non erano in piazza e hanno preso le distanze da quello che è successo. Ci confrontiamo con chi vuole trovare una soluzione non con chi vuole incendiare il Paese", così il Ministro dei trasporti e infrastrutture Graziano Delrio rigetta le accuse di aver ceduto ai tassisti dopo diversi giorni di protesta che hanno non solo interrotto il servizio pubblico ma dato vita anche scontri con le forze dell'ordine nel centro della Capitale. "Abbiamo lavorato a un obiettivo che serve al Paese. Una regolamentazione del settore ci vuole, a prescindere dalle proteste. Non possiamo andare avanti di proroga in proroga, di emendamento in emendamento" ha spiegato infatti Delrio intervistato dal Corriere della Sera dopo l'accordo firmato con le sigle sindacali

In attesa della legge sulla concorrenza che delega il ministero a mettere ordine nel settore ma ancora ferma in Parlamento, "abbiamo deciso di procedere lo stesso con un decreto che discuteremo con i sindacati dei tassisti, ma anche con sindaci e Regioni" ha ricordato il Ministro spiegando alcuni punti fermi del suo progetto. Sicuramente resta il no a UberPop, l’app per gli autisti senza licenza, ma modifiche verranno previste per gli Ncc, i noleggi con conducente, che probabilmente non dovranno più rientrare nle garage di provenienza

"Una differenza con i taxi deve rimanere. Gli Ncc potrebbero dover rientrare non nel garage di provenienza, ma nell’ambito territoriale ottimale" ha spiegato Delrio. La dimensione di questo ambito però resta tutta da stabilire anche se si pensa alla regione. "L’estensione della zona andrà discussa proprio con Regioni e sindaci. Ma il nodo della territorialità deve restare" ha chiaro infatti il Ministrro, avvertendo però di non voler transigere su altre proteste violente. "In caso di scontri in piaza diventerebbe una questione di ordine pubblico. A me non piace quando la polizia interviene in una manifestazione di lavoratori. Ma sarebbe inevitabile e quello che abbiamo deciso di fare insieme verrebbe messo in discussione" ha concluso il Ministro.

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