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“Su gommoni dalla Tunisia a Marsala anche sospetti terroristi”, 15 arresti

Smantellata una organizzazione che avrebbe trasportato dalla Tunisia alle coste siciliane, attraverso gommoni veloci, anche persone ricercate dalle autorità tunisine per sospetti collegamenti con organizzazioni terroristiche.
A cura di Susanna Picone
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La Procura di Palermo ha disposto il fermo di quindici persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi. Nel mirino sono finiti tunisini e italiani. Sequestrate inoltre dieci automobili e due imbarcazioni utilizzate per i traffici illeciti. Secondo quanto emerso, l’organizzazione avrebbe trasportato dalla Tunisia a Marsala anche dei soggetti ricercati dalle autorità di polizia tunisine per sospetti di collegamenti con organizzazioni terroristiche di matrice jihadista.

Il sodalizio – fa sapere la Guardia di Finanza – “aveva programmato (ma non ancora attuato) l’illecito approdo sulle coste trapanesi, tra gli altri, di soggetti pericolosi in corso di individuazione, uno dei quali temeva, oltre che di essere arrestato dalla Polizia tunisina, anche di essere respinto dalle Autorità di Polizia italiane (una volta giunto nel nostro Paese) per terrorismo”.

Inoltre l'organizzazione, composta da pregiudicati tunisini e complici italiani, grazie all'utilizzo di veloci gommoni d'altura condotti da esperti “scafisti” che erano capaci di percorrere il tragitto anche in meno di 4 ore, avrebbe portato sulle nostre coste persone in grado di pagare migliaia di euro per la traversata e avrebbe introdotto in Italia sigarette di contrabbando. In prossimità delle spiagge e delle calette di approdo veniva fornito ai clandestini un vero e proprio servizio “shuttle” fino alle basi logistiche dell’organizzazione, dalle quali gli immigrati hanno potuto liberamente raggiungere le destinazioni desiderate.

Secondo i pm, l'organizzazione rappresentava una “minaccia alla sicurezza nazionale”, in quanto in grado di “fornire ai suoi utenti un transito marittimo sicuro, occulto e rapido, e dunque particolarmente appetibile”. L'inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Finanza, è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dai pm Gery Ferrara, Claudia Ferrari e La Chioma. Secondo quanto si legge nella nota della Guardia di Finanza, l’organizzazione smantellata, con l’estate ormai alle porte, sarebbe stata in grado di compiere almeno due traversate alla settimana tra la Tunisia e le coste italiane.

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