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Su Facebook insulti e minacce di morte alla mamma del bimbo abbandonato a Settimo Torinese

“Sei un mostro”, “un abominio”, “il peggio del peggio”, sono solo alcuni dei tantissimi commenti apparsi sulla pagina Facebook della 34enne accusata di aver abbandonato il figlio appena partorito nel Torinese.
A cura di Susanna Picone
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 “Sì, sono io la donna che cercate. Sono la mamma del neonato”. Dopo una notte di interrogatorio Valentina Ventura, 34 anni, ha ammesso di essere la persona che ieri ha abbandonato un neonato in strada a Settimo Torinese. Un bambino che era appena nato e che è morto poco dopo il ritrovamento in ospedale. Dopo la confessione, il magistrato ha disposto il fermo della donna che ora accusata di omicidio aggravato. Intanto, mentre le indagini proseguono per accertare tutta la verità dietro l'abbandono del neonato, sul profilo Facebook della donna stanno arrivando migliaia di insulti e anche minacce di morte. Gli utenti che stanno commentando la tragica vicenda sui social parlano di Valentina Ventura come di un “mostro”, la accusano di essere “il peggio dell’umanità”, un “abominio”. Augurano alla donna il carcere a vita, ma anche la pena di morte e “l’inferno”. Sono effettivamente pochi i commenti sul profilo Facebook della donna di quanti cercano di mettere fine a tanti insulti e minacce. Tra quanti hanno invitato ad abbassare i toni c’è il sindaco di Settimo Torinese, Fabrizio Puppo: “Capisco lo sgomento e la rabbia, ma non dobbiamo farci guidare dagli istinti”, è l’appello del primo cittadino.

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La donna ha detto che non sapeva di essere incinta – Il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, ha parlato in conferenza stampa dell’arresto di Valentina Ventura, dicendo che dopo l'interrogatorio e la confessione la donna pensava di tornare a casa. “La cosa che più ci ha colpito, nel corso delle indagini è stata l'apparente tranquillità della donna, che dopo aver partorito ha accompagnato a scuola la prima figlia”, ha detto Ferrando. Secondo quanto emerso finora, la trentaquattrenne avrebbe sostenuto di non sapere di essere incinta e anche il marito non ne era al corrente. Al momento non sono infatti emerse responsabilità da parte di terzi. “Sono andata in bagno e ho partorito. Poi non mi ricordo più nulla”, avrebbe spiegato davanti ai carabinieri affermando di non ricordare nemmeno di essersi sbarazzata del neonato. “Quando il piccolo è stato trovato in strada – ha riferito sempre il procuratore di Ivrea – si è affacciata al balcone anche lei, col marito, guardando quello che stava accadendo”.

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