Stupra la figlia 14enne della compagna, mentre lei “ride”: poi la uccidono e la fanno a pezzi

Jacob Sullivan è stato condannato a morte per lo stupro e l’omicidio di Grace Packer, la figlia adottiva 14enne della sua compagna, avvenuto nel 2016 nella Luzerne County, nello Stato USA della Pennsylvania. L’uomo si era dichiarato colpevole di omicidio di primo grado, omicidio, stupro e altre accuse a febbraio. Ora il giudice sta cercando un tribunale più grande per tenere l'udienza di condanna, in cui sarà formalmente pronunciata la sentenza nei confronti di Sullivan.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo e la sua fidanzata, Sara Packer, hanno pianificato e realizzato una fantasia di stupro-omicidio che i due condividevano, poi hanno fatto a pezzi il corpo di Grace e se ne sono liberati. I due avrebbero cercato di uccidersi l’anno dopo, ma sono sopravvissuti e solo allora è venuto alla luce l’orrore: Sullivan ha infatti confessato i raccapriccianti dettagli dei crimini agli operatori sanitari e agli investigatori mentre era in ospedale. L’uomo ha spiegato che la sua compagna Sara Packer “si è divertita in modo voyeuristico” mentre lui violentava Grace prima di ucciderla. Si definisce uno "stupratore" e un "vigliacco" e definisce Grace "grave sociopatica".

Sullivan ha anche fornito dettagli specifici sull'uccisione della 14enne. Sostiene di aver strangolato Grace mentre le diceva di "fare piano"  dopo che il primo tentativo di ucciderla lasciandola senza acqua e senza cibo in una mansarda non ha funzionato. L’uomo afferma che è stata Sara a “suggerirgli il modo di sbarazzarsene”. Gli avvocati di Sullivan sostengono che Sara Packer era “la mente dietro il piano”. Ma la madre della 14enne durante l'udienza della condanna ha detto di non essere stata coinvolta nella fantasia di Sullivan. Il procuratore distrettuale della contea di Bucks ha detto che l’uomo ha commesso "crimini orribili e inenarrabili" e ha reso le ultime 24 ore della vita di Grace "un inferno sulla terra".