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Strage di Bologna. Quell’orologio da 32 anni è fermo alle 10.25

Oggi l’Italia ricorda le 85 vittime della bomba che il 2 agosto 1980 distrusse la stazione del capoluogo emiliano, scrivendo una delle pagine più terribili della storia del Dopoguerra in Italia. A Bologna, dopo due anni di assenza, è arrivato anche il Governo.
A cura di Biagio Chiariello
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Strage di Bologna. Quell'orologio da 32 anni è fermo alle 10.25.

Agosto 1980 ore 10.25. Sono passati 32 anni da quel minuto in cui è stata scritta una delle pagine più tristi della storia contemporanea italiana. Una data indelebile nei cuori di chi quel giorno ha perso genitori, figli o amici con l'esplosione di una valigia carica di tritolo esplosa in una delle stazioni più affollate d'Italia. Una strage, nel senso più profondo del termine. 85 persone furono uccise e altre 200 rimasero ferite. Uno degli atti terroristici più gravi del Dopoguerra, su cui ancora oggi permangono troppi "perché", da parte di coloro che chiedono giustizia e, sopratutto, verità.

Oggi Bologna, scende in piazza e guarda ancora una volta quell'orologio che si affaccia su Piazza Medaglie d’Oro, immobilizzato su quel maledetto minuto. Nel capoluogo emiliano è stata organizzata una manifestazione che, dopo due anni di assenza, vede la partecipazione di un rappresentante del governo.

Il Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, che ha ricoperto la carica di commissario straordinario del capoluogo emiliano per oltre un anno, di certo non può ancora dare luce a tutti i punti oscuri di questa triste vicenda di cronaca, ma non può esimersi ad affermare che questo è l'obiettivo comune: «Dobbiamo arrivare alla verità e qualunque passo sarà necessario fare per arrivare alla verità noi lo faremo. Perchè noi dobbiamo andare al di là della verità giudiziaria» ha detto rivolgendosi ai familiari, nella Sala Rossa di Palazzo d'Accursio. Va nel concreto la Cancellieri quando afferma «che è in corso un'evoluzione positiva nell'accesso agli atti, compresi quelli degli organismi di intelligence. Il Parlamento segue l'impegno del governo nell'introduzione di regole stringenti sull'applicazione del segreto di Stato che scongiuri distorsioni». Ma se ciò non dovesse bastare è pronto anche «una sorta di commissario straordinario per risolvere quei nodi».

Anche il Presidente del Repubblica non ha mancato di far arrivare il suo ricordo ai familiari delle vittime nel 32esimo anniversario dell'eccidio: «Il decorrere del tempo non lenisce il loro dolore – scrive Napolitano in una lettera – e rinsalda in essi l'impegno nel perpetuare la memoria di uno dei più tragici fatti della storia del nostro paese». Ed è per questo che è importante «ricostruire ogni aspetto dell'attentato».
«Speriamo che alle parole seguano i fatti», chiosa Paolo Bolognesi che ha aperto il corteo a Bologna. Il presidente dell'Associazione delle vittime della strage del 2 agosto afferma che «in Italia non esistono misteri, ma solo segreti. E questi segreti, se si vuole, si svelano in un attimo».

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