Qual è il Paese che sta sperimentando la settimana lavorativa di 4 giorni

Nell'immaginario collettivo, la Corea del Sud è famosa per avere un'intensa cultura lavorativa. Orari lunghi, pressioni sociali per gli straordinari e vacanze limitate sono all'ordine del giorno. Tuttavia, recentemente, le organizzazioni locali coreane stanno implementando sempre di più la settimana lavorativa di quattro giorni, in seguito alla proposta di una legge che consente ai lavoratori di trovare un equilibrio più sano tra la vita privata e quella professionale. L'esperimento può presentare degli evidenti benefici, ma non è esente da rischi o lati negativi, come molti benefit concessi solo nell'ambiente pubblico.
Come funziona la settimana coreana di quattro giorni e mezzo
La Corea, che si colloca tra le nazioni OCSE (Stati dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) con il più alto tasso di sovraccarico di lavoro, ha bisogno di un piano preciso e meticoloso per implementare la settimana lavorativa di quattro giorni. Secondo il programma elaborato dal Ministero del Lavoro e dell'Occupazione, la riforma verrà attuata in tre fasi. Il primo passo è l'approvazione della legge a sostegno della settimana di 4 giorni e l'introduzione di programmi pilota entro l'anno. A partire dal 2026, il governo vuole vietare l'uso diffuso del sistema salariale integrato, a lungo criticato per aver incoraggiato orari di lavoro eccessivi, integrando invece straordinari e ferie negli stipendi mensili. Si prevede, infine, che nel 2027 inizieranno discussioni sociali più serie sull'estensione della settimana lavorativa di 4,5 giorni a livello nazionale.
I benefici di una settimana lavorativa più corta
La settimana lavorativa di 4.5 giorni che sta entrando in vigore in Corea, che si traduce nel concreto in un venerdì pomeriggio libero, offre ai lavoratori la possibilità di dedicare più tempo al riposo, alla famiglia e agli interessi personali, riducendo così lo stress e il rischio di burnout. Il beneficio poi non è solo personale, perché numerose ricerche hanno dimostrato come questo metodo favorisca anche la produttività, con dipendenti più concentrati e motivati. Inoltre, la settimana lavorativa accorciata potrebbe portare a un calo delle assenze per malattia e a una maggiore capacità di attrarre i talenti delle nuove generazioni, che sono sempre più attente al benessere psicofisico e alla qualità della vita. In un contesto di forte calo demografico, una settimana lavorativa più corta si presenta anche come uno strumento molto importante. A livello ambientale, infine, meno pendolarismo negli orari di punta può ridurre il traffico e le emissioni.
Le possibili controindicazioni
In Corea del Sud, tuttavia, la settimana lavorativa di 4,5 giorni non è priva di rischi. Soprattutto, il problema che spaventa maggiormente l'opinione pubblica è che il provvedimento rischia di accentuare le differenze tra categorie professionali: alcuni lavoratori potrebbero beneficiare di maggiore flessibilità, mentre altri, vincolati da orari fissi o da contratti precari, rischierebbero addirittura di vedere ridotto il proprio reddito, in assenza di garanzie salariali.