Come si fa il cammino di Santiago: quali sono le tratte più belle e quanto costa l’esperienza

Chilometri e chilometri di boschi, montagne, fiumi, paesaggi che cambiano di continuo passando di tappa in tappa: il cammino di Santiago è un viaggio di storia e cultura, ma parallelamente è anche un viaggio alla scoperta di sé. Chi lo intraprende lo fa per i motivi più diversi, non solo religiosi e spirituali. Nato infatti come percorso per rendere omaggio alle spoglie di San Giacomo il Maggiore conservate presso la cattedrale di Santiago di Compostela in Spagna, a spingere il pellegrino possono essere anche la semplice curiosità, lo spirito d’avventura, il desiderio di fare un'esperienza indimenticabile e fuori dal comune.
I resti del Santo furono scoperti nell'813 d.C. dunque la storia del cammino è millenaria. Tradizione vuole che si faccia a piedi e in realtà ci sono diverse opzioni di cammino. Cambia la difficoltà, cambia la lunghezza: ci sono percorsi più o meno impegnativi, percorsi più o meno brevi e nonostante il nome, non si deve necessariamente arrivare al santuario di Santiago di Compostela, che si trova in Praza do Obradoiro.
C'è però una regola: il certificato che attesta di aver compiuto il Cammino si ottiene solo rispettando alcuni requisiti tra cui percorrere almeno 100 km a piedi e 200 Km in bici. Il documento si chiama la Compostela. Un tempo, i pellegrini erano soliti raccogliere conchiglie sulle spiagge per tenere traccia del loro cammino: ecco perché ancora oggi la conchiglia o concha è il simbolo del Cammino di Santiago di Compostela.

Quello più famoso è il Cammino francese quindi anche il più battuto: comincia a Saint-Jean-Pied-de-Port, sul lato francese dei Pirenei e arriva fino a Santiago di Compostela. Oltre alla varietà di paesaggi naturali, si incontrano anche ben quattro comunità autonome spagnole diverse: Navarra, La Rioja, Castilla y León e Galizia, che rendono la tratta perfetta per arricchirsi anche dal punto di vista culturale.
In termini di popolarità e frequenza tra i pellegrini, al secondo posto c'è il Cammino portoghese, che è tra i più facili. Si parte da Lisbona o da Porto per arrivare al santuario finale. Sono circa 118 chilometri che si completano in circa 6 giorni senza eccessivo sforzo fisico. È meno impegnativo anche perché si attraversano molte zone urbane e quindi si cammina molto sull'asfalto. Questo lo rende perfetto per chi è alle prime armi, che invece potrebbe trovare non poca difficoltà nel Cammino de la Plata che conta ben 37 tappe distribuite in 967 chilometri. In questo caso si parte da Siviglia per arrivare alla città del Santo. È sì l'itinerario più lungo, ma anche quello che stando ai racconti dei pellegrini si rivela più emozionante, perché è un'esperienza anche intima soprattutto se fatta in solitaria. In verità la difficoltà, oltre alla lunghezza, non è data dai paesaggi, perché non si passa per terreni sconnessi o montagne, anzi si attraversano centri abitati. Si attraversano, però, zone poco abitate della Spagna.
Anche il Cammino del Nord è molto lungo: si parte da Irùn al confine tra Spagna e Francia, conta 34 tappe da 869 km totali. È famoso perché si racconta che sia passato di qui San Francesco d'Assisi, che fondò nel percorso dei rifugi per i pellegrini, per aiutarli nel loro tragitto verso Santiago.
Tornano ai cammini più brevi c'è il Cammino Inglese: si parte da Ferrol per 6 tappe, per un totale di 155 km che in 6 giorni portano a destinazione passando per Narón, Neda, Fene, Cabanas, Pontedeume, Miño, Paderne, Betanzos, Abegondo, Mesía, Ordes, Oroso e infine Santiago. Non è particolarmente impegnativo, perché si passa per territori prevalentemente pianeggianti e collinari, senza ripidità e nelle vicinanze di centri abitati, con pochi sentieri boschivi.

Il Cammino Aragonese dura 6 giorni con partenza a Somport e arrivo a Puente la Reina dopo 164 km. Qui si congiunge con il Cammino Francese. Il Cammino del Salvador parte da León e arriva a Oviedo in 5 tappe quindi 5 giorni per un totale di 122 km. Come il precedente, dunque, non termina a Santiago di Compostela, caratteristica in comune con il Cammino di Finisterre e Muxia. Quest'ultimo tratto, in realtà, viene da molti pellegrini compiuto a conclusione del percorso, una volta giunti a Santiago di Compostela. Dopo aver ricevuto la benedizione si prosegue a piedi fino a Finisterre. Lì tradizione vuole che venga bruciato sulla riva del mare un oggetto usato lungo il cammino, gesto simbolico per dare una conclusione al ciclo.
Il Cammino Sanabrese comincia a Granja de Moruela: sono ben 13 tappe da 368 km. Simile in termini di lunghezza è il Cammino Primitivo con partenza da Oviedo e arrivo a Palas de Rei: 13 tappe, 321 km. È un percorso di montagna con tanti saliscendi che ha la fama di essere il più difficile (oltre a essere il primo storicamente documentato).
A livello di costi, il blog ufficiale del cammino calcola una media indicativa di 30-60 euro al giorno tenendo conto di viaggio andata e ritorno, equipaggiamento, spese varie, ma è soggettivo il modo di condurre il percorso. C'è chi riesce a fare un Cammino estremamente low budget, soprattutto chi è più esperto nel contenere i costi in esperienza di questo tipo. Per spendere il meno possibile il consiglio è per esempio acquistare oggetti multiuso, prenotare in anticipo le sistemazioni e i trasporti, prediligere ostelli o residenze parrocchiali, fare acquisti al supermercato e cucinare in ostello piuttosto che andare al ristorante, informarsi sugli ingressi gratuiti di Chiese e musei, per non rinunciare all'aspetto culturale ma senza pagare sempre i ticket di accesso. Ovviamente il Cammino di Santiago si può anche fare affidandosi a un'agenzia o con l'aiuto di una guida, opzioni che ovviamente richiedono budget maggiore.