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Tutta la verità sul wasabi: una ricerca ha dimostrato che potenzia la memoria

Uno studio condotto in Giappone ha dimostrato i benefici del wasabi sulla memoria. Attenzione alle truffe: spesso nei ristoranti non viene servito vero wasabi.
A cura di Giusy Dente
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Gli amanti del sushi non sanno rinunciare all'aggiunta di un po' di wasabi, quando gustano le pietanze della tradizione orientale, per esaltarne il sapore. A questo condimento sono attribuite molteplici proprietà benefiche. In particolare, è credenza comune che faccia bene alla memoria. Ma è davvero così? Uno studio condotto in Giappone ha cercato di fare un po' di chiarezza.

Che cos'è il wasabi

Il wasabi è il nome con cui è comunemente noto il ravanello giapponese. La pianta cresce spontaneamente in Giappone, in aree fredde, per esempio in prossimità di fiumi, in montagna, ad alta quota. Lavorando le foglie si ottiene una pasta verde molto piccante, usata nella cucina orientale per accompagnare il sushi e il sashimi. È perfetta col pesce crudo e solitamente si usa sciogliendola in un po' di salsa di soia. Oltre alla pasta molto usata nei ristoranti giapponesi, è reperibile anche sotto forma di polvere, che però è meno aromatica.

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Ma attenzione, non tutti i ristoranti utilizzano vero wasabi, che è molto costoso. Alcuni propongono un surrogato. Difatti i locali realmente tradizionali utilizzano l'espressione hon-wasabi ("wasabi originale"), per indicare il prodotto autentico. Per averne tutti i benefici, bisognerebbe consumarlo fresco, grattugiato al tavolo appena prima di ingerirlo. Nei ristoranti economici e nei supermercati è più facile trovare una pasta simile, che però è in realtà polvere di rafano colorato con la microalga Spirulina, di colore verde.

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Le proprietà del wasabi

Si dice che il wasabi abbia una funzione antibatterica e digestiva, ma anche che sia un potente alleato della memoria. Uno studio condotto in Giappone ha dimostrato questa teoria. Il professore Rui Nouchi dell'Istituto per lo sviluppo, l'invecchiamento e il cancro dell'Università di Tohoku ha guidato la ricerca, pubblicata da Nutrient il 30 ottobre.

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Come si è svolta la ricerca

I ricercatori giapponesi hanno selezionato 72 partecipanti di età compresa tra 60 e 80 anni, tutti di buona salute e senza patologie particolari. Lo scopo era dimostrare che il wasabi aiuterebbe la memoria a breve e lungo termine. Le persone sono state divise in due gruppi: a uno è stato somministrato il placebo, all'altro 100 milligrammi di estratto di wasabi contenente il composto 6-MSITC. In questi ultimi c'è stato un miglioramento nel corso delle successive 12 settimane, sperimentando un aumento medio del 18% nel punteggio della memoria episodica. Questo livello era superiore del 14% rispetto a quelli che, invece, avevano ricevuto il placebo. Inoltre i partecipanti hanno testimoniato prestazioni di memoria episodica verbale migliorate, maggiore facilità nell'associare volti e nomi.

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Secondo i ricercatori, il 6-MSITC ha ridotto i livelli di ossidanti e l'infiammazione nell'ippocampo, la parte del cervello responsabile della funzione di memoria. Rui Nouchi a CBS News ha commentato:

Sapevamo da precedenti studi sugli animali che il wasabi conferiva benefici alla salute. Ma ciò che ci ha davvero sorpreso è stato il cambiamento significativo. Il miglioramento è stato davvero sostanziale.

Ora il team dell'Università di Tohoku punta a testare il wasabi su altri gruppi di età. Il passo successivo sarà capire se la spezia può rallentare il declino cognitivo nei pazienti affetti da demenza.

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