Soffrire con lustrini e piume: la fragilità di Taylor Swift nascosta dietro il successo di una showgirl

Piume, diamanti, parrucche. Taylor Swift è finalmente tornata e il suo 12esimo album è già record su Spotify. Attesissimo da milioni e milioni di fan in tutto il mondo, The Life of a Showgirl è un album che segna una nuova evoluzione musicale ed estetica di Swift, che ha descritto il suo ultimo progetto come un insieme di 12 bangers, ovvero dodici canzoni scritte e ideate per far ballare e rivivere l’energia del tour che l’ha ispirato (The Eras Tour). Il disco sarà accompagnato da un film trasmesso nei cinema, The Official Release Party of a Showgirl, che da oggi 3 ottobre fino al 5 mostrerà in esclusiva l’anteprima mondiale del videoclip del brano The Fate of Ophelia, insieme a contenuti di backstage e lyrics video. Ma a rendere speciale questo album, oltre ai testi e ai significati delle dodici canzoni, sono i vestiti indossati da Taylor Swift, che rimandano a costumi hollywoodiani o teatrali. I look scelti da Swift mettono in mostra l'evidente contrasto di una vita che oscilla inevitabilmente tra la frenesia di tour mondiali, record infranti, nuovi album e una fragilità emotiva derivante dalla solitudine e dal costante giudizio patriarcale.

Il significato degli abiti di Taylor Swift nell'ultimo album
Con The Life of a Showgirl Taylor Swift trasforma ogni costume in vero e proprio spettacolo. I look scelti dalla cantante sono numerosi e tutti all'insegna dello sfarzo e dell'esagerazione, tra piume e diamanti Swift non ha certo avuto paura di osare.

In un look, ad esempio, indossa un corpetto bordeaux interamente ricoperto di cristalli e strass, accompagnato da lunghi guanti di seta, che richiama immediatamente dive di Hollywood come Elizabeth Taylor (titolo tra l'altro di una delle dodici canzoni), simbolo di un’epoca in cui il glamour era un’arte e non solo un ornamento.

In un altro scatto, il body decorato da piume bianche e paillettes luminose rievoca l’immaginario del cabaret e delle grandi showgirl di Las Vegas o di Burlesque, come la più famosa Dita Von Teese con cui Swift ha collaborato nel video Bejeweled nell'album Midnights, con l’aggiunta di un elaborato copricapo tempestato di pietre che la incorona come regina del palcoscenico.

Accanto a questi abiti scintillanti, però, emerge anche un tono diverso, una lettura forse più drammatica di questo mondo sparkly: sulla copertina del disco Swift appare immersa nell’acqua, i capelli sciolti e lo sguardo rivolto verso l’alto, in un chiaro rimando alla tragica Ofelia shakespeariana. I costumi raccontano così un doppio registro, da un lato lo splendore dello spettacolo, dall’altro la fragilità che si cela dietro la figura della diva, intrecciando abilmente mito letterario e memoria cinematografica.

L'omaggio alla nonna, Marjorie
Chi conosce bene Taylor Swift, non può non leggere in questo album anche un chiaro omaggio a sua nonna, Marjorie Finlay, a cui aveva già dedicato diverse canzoni, la più famosa Marjorie dall'album Evermore del 2020. Marjorie Finlay è stata una famosa cantante lirica e personaggio televisivo statunitense, con una carriera pluridecennale alle spalle. Morta nel 2003, Swift ha in più occasioni affermato che è stata proprio sua nonna Marjorie ad avere ispirato il suo lavoro e la sua carriera musicale. La cantante, da sempre affascinata dal mondo teatrale della nonna, l'ha dipinta in diverse sue canzoni o video musicali, come in the Wildest Dream (album 1989), dove nel video si assiste alla storia d'amore tra due attori hollywoodiani degli anni '60 o Timeless.

La vita di una showgirl oggi

Swift ha voluto rappresentare quindi il suo lato più scintillante ma anche vulnerabile, una diva con il destino di Ophelia, ovvero cadere in mille pezzi distrutta dalla solitudine e dalla paura di non essere vista davvero o amata: Ooh, oftentimes it doesn't feel so glamorous to be (Ooh, spesso non è così glamorous essere me) scrive nella prima canzone del nuovo disco, The Fate of Ophelia. Infatti, essere una showgirl oggi significa anche affrontare il peso del giudizio pubblico.

Taylor Swift ha più volte raccontato come la sua carriera sia stata segnata dall’odio mediatico, dalle critiche feroci e da un’attenzione spesso più rivolta alla sua vita privata che alla sua musica. Una condizione che, per le donne, è ancora più gravosa: ciò che negli uomini viene letto come ambizione o sicurezza, in una donna si traduce in presunzione o fragilità esposta. In questo senso l’album diventa anche un discorso femminista: i lustrini e le piume non sono soltanto un travestimento scenico, ma un atto di riappropriazione.

Swift indossa il ruolo della showgirl per mostrare quanto sia difficile incarnare continuamente un’immagine pubblica, ribaltando la percezione di un archetipo femminile che da sempre è stato ridotto a semplice e inutile decorazione. Dietro i riflettori, rivendica la complessità di essere donna, artista e personaggio pubblico, trasformando la spettacolarità in racconto politico.