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Opinioni

L’operazione nostalgia di Victoria’s Secret, che tiene le super modelle in prima fila e le curvy di facciata

Il brand ha passato decenni a far sentire le donne inadeguate, puntando su canoni estetici molto restrittivi. Ora, presta attenzione alle donne con corpi diversi, sbandierando la parola “inclusività”. Di fondo, c’è un problema di credibilità, anche perché nel 2025 ha ancora portato in passerella un’estetica patinata che oggi fa molta meno presa, soprattutto sulle nuove generazioni. Le donne non si accontentano di vedere Angeli magrissimi con le ali, perché hanno imparato a reclamare a gran voce il loro posto nel mondo, affermando il loro valore oltre la taglia.
A cura di Giusy Dente
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Emily Ratajkowski
Emily Ratajkowski

Il faro si accende, il sipario si apre, Jasmine Tookes appare sul fondo e inizia a calcare la passerella, sfilando con le iconiche ali e vestita d'oro: è stata lei ad aprire il Victoria's Secret Show 2025. L'anno scorso era toccato a Gigi Hadid, quest'anno invece l'onore è spettato a lei, uno dei volti più iconici del marchio, che ha dunque introdotto il pubblico nel viaggio all'interno dell'Universo VS. In realtà la modella ha sfilato "in compagnia": è incinta del secondo figlio, dunque ha sfilato col pancione. Nulla di nuovo, in verità. La prima è stata Heidi Klum nel 2003; come lei anche Alessandra Ambrosio nel 2011, Irina Shayk nel 2016, Candice Swanepoel l'anno successivo.

La parola "novità" non è esattamente una delle più care al brand, che nonostante gli sforzi per adeguarsi al passare dei tempi, rimane saldamente ancorato al suo immaginario patinatissimo. Il Victoria's Secret Show è a tutti gli effetti un'operazione nostalgia, che riporta indietro nel tempo. Tutto è rimasto immutato: lo show di quest'anno era esattamente identico ai precedenti, la ripetizione dello stesso format e con le stesse modelle, con le ali fieramente poggiate sulle spalle. L'azienda ha richiamato nel cast i volti che hanno fatto la storia del brand: abbiamo ritrovato Gigi e Bella Hadid, l'immancabile Adriana Lima, Barbara Palvin. Tutte incarnano uno stereotipo che per anni il marchio ha presentato come unico possibile: donne magrissime, con le gambe lunghe affusolate, i corpi tonici e scolpiti.

Paloma Elsesser
Paloma Elsesser

A loro si sono aggiunti nomi che effettivamente un tempo sarebbe stato impossibile vedere su quella passerella. C'era Alex Consani, per esempio, una modella transgender. E poi c'erano le curvy: Barbie Ferreira, Ashley Graham, Paloma Elsesser, Yumi Nu, Emeline Hoareau. Questi cambiamenti sono stati apportati in seguito alla massiccia crisi che l'azienda ha dovuto affrontare quando è stata messa davanti a una società nuova, che non si riconosceva in quell'estetica portata avanti per anni. A un certo punto le donne hanno chiesto di vedere meno Angeli e più donne come loro in passerella, qualcuno in cui riconoscersi, qualcuno che le rappresentasse: quel viaggio nel mondo celestiale degli Angeli è diventato riduttivo, in un momento in cui invece le donne hanno reclamato a gran voce il loro spazio nel Mondo, affermando il loro valore oltre la taglia.

Ashley Graham
Ashley Graham

Impossibile dimenticare la figuraccia del 2018, quando il Chief marketing officer Ed Razek affermò che mai ci sarebbe stato posto per modelle transgender o plus size, in Victoria's Secret. È stato lì che è partita la campagna di boicottaggio e a nulla sono valse le scuse e i dietrofront: il 2018 ha segnato la fine del Victoria's Secret Show, riportato in auge solo sei anni dopo, con un'operazione di marketing quasi obbligata all'insegna della (apparente) inclusivity. E in questi sei anni cosa è davvero cambiato? Le ali sono ancora lì, i corpi statuari sono palesemente in maggioranza, l'estetica patinata permane: un tripudio di glitter, colori sgargianti, piogia di cristalli e brillantini, tanto pink. Lo spazio dato a fisicità "reali" resta minimo, benché nelle campagne pubblicitarie si sia tanto puntato su parole come inclusività, diversità, accessibilità e consapevolezza. Nelle foto spiccano i volti storici del brand in prima fila e anche sui social lo spazio dato alle curvy è decisamente ridotto.

Gigi Hadid
Gigi Hadid

Victoria's Secret Show 2025, un tuffo nei primi anni Duemila

Il pubblico che ha guardato il Victoria's Secret Show negli anni Duemila, oggi si ritrova davanti uno spettacolo già visto, che ai loro occhi appare "old", perché nel frattempo chi era adolescente all'epoca oggi è cresciuto e ha sviluppato consapevolezze e maturità tali da mettere lo spettacolo sotto una luce diversa. Il faro è decisamente meno abbagliante, ma resta acceso: siamo pur sempre diventati grandi imitando gli Angeli, sperando di essere loro, elette a standard assoluto di bellezza, femminilità, perfezione.

Adriana Lima
Adriana Lima

La magrezza era un valore, era uno standard, non c'erano alternative a quel modo di essere donna. Ma le nuove generazioni sono cresciute con valori differenti, in un mondo più aperto, dove si parla di diversità, dove chi un tempo era invisibile oggi non lo è più, dove si dà più spazio all'autenticità e non si deve per forza inseguire uno stereotipo, adeguarsi a tutti i costi a un modello per essere presi in considerazione. Insomma, il fascino originario del brand ha ancora presa su una schiera di nostalgici, che restano però una minoranza: basterà la nostalgia a salvare Victoria's Secret? Di base resta il problema di credibilità che deriva dal fare un'apparente operazione innovativa (di facciata) piazzandola sul solito format ormai obsoleto.

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Giornalista dal 2018, laureata in Lettere ed Editoria e Scrittura, consegue al termine degli studi universitari il master in Critica giornalistica presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma. Qui, oltre a portare avanti la formazione accademica e a fare esperienze di redazione, coltiva la passione per la radiofonia, collaborando con emittenti web e seguendo corsi di dizione e conduzione. Attualmente a Milano scrive per Fanpage.it, nell'area Stile e Trend, occupandosi prevalentemente di storie e interviste, questioni di genere, storie di donne.
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