Kate Winslet contro la chirurgia estetica: “Dobbiamo essere vere, l’autostima non dipende dall’aspetto”

Titanic è uscito al cinema ormai 30 anni fa. All'epoca Kate Winslet, giovanissima, si è trovata travolta da un successo planetario: è stato l'avvio di una carriera che la vede ancora oggi sulla cresta dell'onda. Ma nonostante fosse un'attrice alle prime armi, catapultata all'improvviso tra copertine, interviste, red carpet e premi, non ci sono stati sconti per lei, anzi. Tanta attenzione mediatica si è soffermata sulla sua immagine, piuttosto che sul suo palese talento: il suo corpo non andava bene, il suo peso non andava bene. È stata al centro di un feroce bullismo che l'ha fatta soffrire moltissimo, da cui non sapeva come difendersi: non c'era certo tutta l'informazione che c'è oggi, in merito al body shaming e anche i modelli estetici di riferimento erano tutt'altri da quelli attuali, molto più rigidi e stereotipati.
Intervistata da The Times ha ribadito quanto abbia sofferto in quel periodo per l'accanimento nei confronti del suo corpo: "I media erano vili, mi prendevano di mira con un bullismo incessante". Crescendo, però, ha imparato a trovare le risposte necessarie dentro di sé, piuttosto che nella chirurgia. Non ha mai pensato di essere sbagliata, non ha mai ceduto al ritocchino solo per assecondare lo sguardo altrui, per ottenere più consensi, per far contento chi la voleva "magra". Anzi, si è impegnata per mettersi al fianco delle donne come lei, ingiustamente offese, per dare loro coraggio, per spingerle a fare pace col loro aspetto naturale.

Il panorama attuale, oggi che è una donna di 50 anni in pace con la propria età e con lo specchio, la demoralizza molto. Le sembra che tante battaglie siano diventate inutili, abbiano perso di valore, vista la costante ricerca di perfezione e omologazione, la continua ricerca del like su Instagram. Lei si è sempre schierata contro la chirurgia estetica, per lo meno quella eccessiva, quella che stravolge. Si è sempre rifiutata di fare qualunque tipo di intervento e le dispiace vedere quanto le donne, oggi, vogliano somigliarsi, avere le stesse labbra e lo stesso viso, piuttosto che sentirsi a proprio agio nelle singole unicità.
"È terrificante – ha detto – È devastante. Se l'autostima di una persona è così legata al suo aspetto, è spaventoso. Mi dà fastidio ora più che mai. È un caos fottuto là fuori". Lei non teme il passare degli anni: "La mia cosa preferita è quando le mani invecchiano. C'è la vita, nelle mani. Alcune delle donne più belle che conosco hanno più di 70 anni e ciò che mi sconvolge è che le giovani donne oggi non abbiano idea di cosa significhi essere belle". Per lei c'è un valore su tutti da riscoprire, a cui ridare valore, per ritrovarci: "Dobbiamo continuare a essere autentiche".