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Duvet day: nelle “giornate del piumone” ci si può assentare dal lavoro senza preavviso per riposarsi

Fuori c’è il sole e si vuole fare una passeggiata, invece di chiudersi in ufficio? Viceversa, piove e non si ha alcuna voglia di uscire, perché la tentazione di starsene in pigiama sotto le coperte è troppo forte? La salvezza sono i duvet days concessi da alcune aziende.
A cura di Giusy Dente
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Certe giornate, prepararsi per uscire e per affrontare una giornata di lavoro pesa un po' di più. Sono quelle mattine che iniziano col piede sbagliato, in cui aprendo la finestra lo scenario che appare fuori è triste è desolante: pioggia, freddo, nuvole scure all'orizzonte. Ed è proprio in quei momenti che la tentazione di rintanarsi sotto le coperte prende forte il sopravvento: il piumone diventa il caldo riparo dove accucciarsi per lasciare il mondo fuori. Sono quelle mattine in cui tutto ciò di cui si ha bisogno è un buon romanzo e una tazza di tè, quelle mattine che si vorrebbe trascorrere unicamente in compagnia dei propri film del cuore, in una lunga maratona di relax assoluto. Ma lo scenario potrebbe essere anche un altro: una splendida giornata di sole, perfetta per un giro in bicicletta, per un po' di jogging, per una passeggiata sulla spiaggia. E invece no! Perché c'è quella riunione, c'è quella scadenza, c'è quell'appuntamento che non si può rimandare. Per alcuni fortunati, in queste occasioni vengono in soccorso i cosiddetti "duvet days": tradotto, significa proprio "giorni del piumone", da dedicare a ciò che si ama di più, mettendo da parte le incombenze di lavoro.

Cosa sono i giorni del piumone

I duvet days esistono in Gran Bretagna dal 1996. Sono giornate in cui si decide di prendersi 24 ore di relax per sé, lontano dalle incombenze lavorative. Questo stop al lavoro è consentito da alcune aziende inglesi, che appoggiano l'idea di prendersi una giornata da passare tranquillamente a letto, sotto le coperte, passando da una serie tv all'altra senza sensi di colpa. L'unicità di queste giornate sta proprio nel fatto che sono una cosa a parte rispetto alle ferie, che chiunque potrebbe chiedere, motivandole e con preavviso. I duvet days, invece, vengono concessi da alcune aziende ai dipendenti proprio con la specifica motivazione del prendersi cura di sé, dedicando tempo alla propria salute mentale, al benessere psicofisico, recuperando le energie come meglio si crede, in casa o all'aria aperta. A differenza delle ferie, i duvet days non richiedono alcun preavviso. Si può usufruire di questo beneft una volta ogni tre mesi e lo si può sfruttare per dedicarsi alle proprie attività preferite.

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I benefici dei duvet days

I datori di lavoro del Regno Unito incoraggiano i dipendenti a usufruire di questa iniziativa, consapevoli di quanto sia importante che le proprie risorse siano rilassate, felici, riposate, che si godano il tempo libero e riescano a coltivare i propri interessi. Che si tratti di voler approfittare di una giornata di sole o di voler andare a una mostra o al cinema, ogni motivazione è valida, compresa quella di starsene tranquillamente in casa soli soletti per dedicarsi a una sessione di beauty routine. Normalmente, ci si farebbe molti problemi ad assentarsi dal lavoro per uno di questi motivi, invece i duvet day danno la possibilità di farlo senza mentire, senza scuse e senza sentirsi in colpa: è del tutto lecito e consentito, visto anche di buon occhio. Prendersi un duvet day è un modo per scongiurare uno dei principali pericoli del giorno d'oggi: essere fagocitati dal lavoro, trascorrere lì tutto il tempo senza che resti spazio per il resto. Si dilatano i tempi in ufficio, si restringono quelli da dedicare agli amici, agli hobby, allo sport.

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Stanchezza, ansia e stress: nell'ordine sono queste le motivazioni più comuni per usufruire dei duvet days, secondo un sondaggio di Time 4 Sleep. Tracy Nolan, direttrice creativa dell'agenzia di marketing Glass Digital, è una sostenitrice della misura e a Metro Uk ha spiegato: "La possibilità di usufruire dei giorni di piumone all'ultimo minuto significa che i dipendenti hanno anche la flessibilità di rimanere a casa quando si sentono stanchi, o il tempo è brutto o ci sono, per esempio, scioperi dei mezzi di trasporto. Le ragioni possono essere le più svariate, ma il diritto a stare a casa è il medesimo. Finora il personale ha tratto davvero vantaggio da questa politica e abbiamo ricevuto molti feedback positivi senza alcun impatto sulla produttività. I desideri e le esigenze della nostra forza lavoro sono fortemente incentrati sui millennial, quindi siamo nella posizione privilegiata per poter introdurre politiche come questa".

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La salute mentale è oggi una priorità, ci si sta accorgendo di quanto sia fondamentale prendersi cura di questo aspetto, al pari della salute fisica. Il lavoro incide molto ed è importante viverlo con serenità e positività, allontanando le fonti di disagio e di pesantezza. Non a caso, lo stress cronico da lavoro è stato ufficialmente riconosciuto come una malattia dall'Oms: si parla di burnout, che incide non solo sul proprio benessere ma inevitabilmente ha ripercussioni anche sulla produttività, sull'efficienza professionale. Dovremmo quotidianamente impegnarci nel tutelare il nostro benessere psicofisico, concedendoci momenti di pausa senza sensi di colpa. Ogni tanto è giusto fermarsi e dire no, è giusto ammettere di aver bisogno di uno stop, è normale sentire il bisogno di riconnettersi con se stessi riscoprendo le proprie passioni, coltivando gli interessi, frequentando le persone care. Con o senza duvet days autorizzati dall'azienda!

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