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Chloé controcorrente: chiama una donna alla guida creativa (a differenza delle altre Maison)

Il brand nell’orbita Richemont ha scelto l’ex collaboratrice di Phoebe Philo come direttore artistico dopo l’addio di Gabriella Hearst a luglio. Una presa di posizione forte in un sistema che riserva agli uomini i ruoli apicali.
A cura di Annachiara Gaggino
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Chemena Kamali 
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Nell'ultimo anno i cambi al timone creativo delle Maison si sono susseguiti senza soluzione di continuità. Da Gucci ad Alexander McQueen il fashion system è stato sconvolto da una serie di rivoluzioni ai piani alti, che hanno visto gli storici designer abbandonare le case madri che si aprono così a nuove avventure. Tra i numerosi addii c'è stato anche quello di Gabriella Hearst, che ha dato le dimissioni da Chloé a luglio di quest'anno; ora anche il marchio di Richemont ha coperto il posto vacante lasciato dalla designer, e ha scelto di mettere Chemena Kamali alla guida creativa della Maison. Il brand francese continua così nella sua tradizione matriarcale, chiamando quasi sempre designer donne a dettare la sua linea stilistica a partire da Stella McCartney, Phoebe PhiloNatacha Ramsay-Levi, Clare Waight Keller a Gabriella Hearst. Una politica quasi rivoluzionare nel fashion system odierno che vede i posti apicali ricoperti per la maggior parte da uomini. Un'anticipazione della prima collezione firmata da Chemena Kamali verrà svelata a gennaio 2024 per poi sfilare a febbraio durante la Settimana della Moda di Parigi.

Chemena Kamali
Chemena Kamali

Chi è Chemena Kamali, la nuova designer di Chloé

La designer nasce nel 1981 in Germania. Motivi di studio la portano a Londra, dove si laurea in moda alla Central Saint Martin University. Si può dire che si tratti di un ritorno a casa per la stilista tedesca, che ha mosso i suoi primi passi proprio nella Maison, lavorando accanto a Phoebe Philo. Nei suoi vent'anni di carriera, infatti, ha fatto parte del team della designer che ora si sta preparando a tornare nel mondo della moda con il suo brand personale. Un secondo capitolo da Chloé arriva nel 2013, affiancando l'allora creativa Clare Waight Keller come designer director. Un'avventura di tre anni che lascia solo per il ruolo di Women’s Ready To Wear Design Director da Saint Laurent e diventare il braccio destro di Anthony Vaccarello. Possiamo definirlo quindi un "Chloé atto III" per Kamali, che ora torna nella Maison per ricoprire il ruolo più al vertice, dichiarando:

Il mio cuore è sempre stato da Chloé. È così da quando ho messo piede nella maison oltre 20 anni fa. Ritornare è naturale e molto personale. Sono estremamente onorata di assumere questo ruolo e di crearea partendo dalla visione che Gaby Aghion e Karl Lagerfeld hanno definito all’inizio della storia della maison. Spero di riuscire a catturare la connessione emotiva e spirito di Chloé oggi.

Il fashion system è un mondo per soli uomini?

Da quando anche Alexander McQueen ha sostituto di Sarah Burton con Seán McGirr, il mondo della moda si è liberato delle poche donne in ruoli apicali che poteva vantare. Al momento, tolte le stiliste che hanno fondato un brand proprio come Stella McCartney, oltre a Chloé solo Dior ha affidato la guida della linea stilistica ad una donna. Maria Grazia Chiuri continua a portare avanti una battaglia femminista nel suo lavoro e non mancano le voci sul fatto che i vertici aziendali stiano aspettando il momento giusto per allontanare anche lei. Insomma, si parla tanto di inclusività sulle passerelle, ma prima di tutto la rivoluzione dovrebbe partire proprio dai piani alti.

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