Uno studio sulla sindrome premestruale dimostra che peggiora l’umore (anche quello del partner)

Il disturbo disforico premestruale (PMDD) fa sì che per molte donne i giorni che precedono le mestruazioni diventino un incubo: per loro stesse, ma anche per chi sta intorno. Le ripercussioni, infatti, non riguardano solo la salute fisica, ma anche l'umore, dunque il modo di gestire relazioni, rapporti umani. Ai crampi e al gonfiore si aggiungono altri sintomi difficili da gestire e da spiegare come tristezza, poca autostima: nei casi peggiori si arriva ad avere persino dei pensieri suicidi. Ne consegue che può essere una condizione invalidante nella vita quotidiana. Un nuovo studio dimostra proprio che il PMDD è associato a una scarsa qualità della vita, all'isolamento sociale, ma non solo delle donne che ne soffrono: anche per i loro partner.
Come incide sulla vita quotidiana il PMDD
La sindrome premestruale, nei suoi casi più acuti ed estremi, incide molto sulla vita quotidiana, in termini di salute fisica ma anche benessere mentale. Questa forma più grave della sindrome premestruale (che invece ha sintomi più moderati) si chiama Disturbo Disforico Premestruale (PMDD). Una recente ricerca ha voluto analizzare proprio questo aspetto spesso sottovalutato: l'influenza del PMDD sulla vita e sulle relazioni, indagando non solo le dirette interessate, dunque le donne, ma anche i loro partner. I risultati, infatti, hanno dimostrato che ci sono effetti negativi anche per questi ultimi: anche loro, in quei giorni, sperimentano una peggiore qualità di vita e di relazione.
Lo studio si è svolto in una prima parte attraverso un quotidiano somministrato per avere dettagli su quattro aspetti: salute fisica, salute psicologica, relazioni sociali e condizioni di vita. Un secondo questionario si è poi soffermato unicamente sulla sfera relazionale, dunque sugli aspetti umani: l'intimità nella coppia, il benessere della convivenza, la soddisfazione generale nei confronti della relazione. Le risposte dei soggetti affetti da PMDD sono state poi confrontate con quelle di un gruppo di controllo di persone in età mestruale non affette dallo stesso disturbo.
I risultati hanno mostrato una qualità della vita significativamente inferiore nelle persone con PMDD rispetto alle persone del gruppo di controllo, differenza evidente in tutti e quattro gli ambiti della vita presi in esame. Per quanto riguarda i partner delle donne con PMDD, avevano anche loro una qualità di vita inferiore rispetto al gruppo di controllo. Lo studio vuole aprire nuove fronti nella ricerca clinica, da orientare verso lo sviluppo di interventi specifici per la PMDD che supportino sia la persona affetta sia il suo partner.