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Sodio: come trovare il giusto equilibrio con la dieta e le bevande (e evitare la ritenzione idrica)

Sappiamo che un eccesso di sale può essere dannoso per il nostro organismo, ma il sodio invece è indispensabile per il funzionamento di alcuni processi. Ne abbiamo parlato con la nutrizionista Bracale.
Intervista a Prof.ssa Renata Bracale
Biologa nutrizionista e docente presso l'Università degli Studi del Molise
A cura di Francesca Parlato
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Ormai siamo abituati a considerare il sale il nemico numero uno della tavola. Causa ipertensione, ritenzione idrica, affaticamento dei reni, eppure il sodio (che è uno dei principali componenti del sale) è indispensabile per il nostro organismo e una sua carenza può essere anche problematica. "Sono diversi i processi in cui il sodio è coinvolto – spiega a Fanpage.it la nutrizionista Renata Bracale – Intanto ricordiamo che è uno dei sali minerali presenti più in abbondanza nel nostro organismo, in un adulto ne sono presenti circa 92 grammi e lo troviamo nel sangue, nei connettivi, nel tessuto osseo e in quello cartilagineo". Una delle principali funzioni del sodio nel nostro corpo è favorire l'equilibrio dei liquidi. "Un altro compito importantissimo riguarda la trasmissione degli impulsi elettrici al cervello, che svolge insieme a un altro sale minerale essenziale per la salute, ovvero il potassio". E poi svolge anche una funzione battericida. "Pensiamo alla conservazione dei cibi sotto sale, vale lo stesso principio: quando i batteri si trovano in un ambiente ricco di sale non fanno altro che cedere liquidi all'esterno, e proprio a causa di questo processo muoiono disidratati". 

I rischi di un carenza di sodio nell'organismo

Il sodio quindi è indispensabile per mantenere in salute il nostro organismo, in particolare per garantire l'efficienza è necessario che il rapporto tra sodio introdotto tra alimentazione e bevande e quello che eliminiamo attraverso urina e sudore, sia in equilibrio costante. Ma come facciamo a regolarci? "Partiamo dalla quantità di sodio che ognuno di noi dovrebbe assumere giornalmente: la dose consigliata è tra 0,6 e 3,5 grammi, mentre con il sale si può arrivare a un massimo di 4-5 grammi al giorno (consideriamo sempre quello che utilizziamo e dosiamo in prima persona per cucinare gli alimenti e quello nascosto nei cibi pronti)". Una carenza di sodio può dar luogo ad alcuni problemi. "Nei soggetti che non assumono abbastanza sodio possono essere riscontrati alcuni sintomi come nausea, vomito, anoressia. Addirittura nei casi più gravi si può arrivare anche al coma". Inoltre, essendo responsabile con il potassio della trasmissione degli impulsi nervosi al cervello, una sua carenza può ostacolare la trasmissione degli stimoli nervosi e provocare emicranie, alterazioni cerebrali e uno stato di confusione.

Cosa succede all'organismo se introduciamo troppo sodio

Ma il mantra che ormai conosciamo che demonizza il sale (e di conseguenza anche il sodio) non è certo infondato. "Un eccesso di sodio può essere causa di diversi problemi – spiega Bracale – Il primo è sicuramente l'ipertensione. Un aumento della pressione del sangue può avere diverse complicazioni a carico di tutto l'apparato cardiovascolare". Poi c'è il problema ritenzione idrica. "Esagerare con il sodio può favorire l'accumulo di liquidi, specialmente in alcune zone del corpo come gambe e glutei". Poi ci sono altri sintomi, dalla nausea al vomito, passando per le convulsioni e la febbre fino ad arrivare a essere causa di problemi dei centri respiratori.

Acqua e sodio

Anche l'acqua può essere una fonte di sodio. E sicuramente vi sarà capitato di ascoltare la pubblicità di qualche acqua che elenca tra le sue caratteristiche l'essere povera di sodio. "Non tutte le acque sono uguali. Se si vuole scegliere un’acqua con poco sodio è bene leggere nell’etichetta la quantità di sodio piuttosto che il residuo fisso. Alcune acque infatti hanno un residuo fisso di 400 mg/L e contengono 3 mg/L di sodio, mentre altre hanno un residuo fisso di 140 mg/L e 6 mg/L di sodio". 

Come regolarci con il sodio a tavola

Ma per limitare il sale nella dieta non è tanto importante il tipo di acqua che si beve. "Le differenze tra acque ci sono, ma non sono così incisive. Se invece abbiamo bisogno di stare attenti alla quantità di sale e di sodio nella nostra alimentazione, dovremmo adottare alcuni accorgimenti, come: evitare alimenti lavorati o inscatolati, leggere comunque le etichette per verificare la quantità di sale presente (ricordiamo che gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità presente), prediligere la frutta, la verdura e i cibi non processati; cercare di non salare i cibi (ricordiamo che un cucchiaino di sale contiene circa 1 gr di sodio) e utilizzare in alternativa come condimento le spezie; mangiare preferibilmente a casa (nei ristoranti è difficile quantificare quanto sale viene messo nei cibi); evitare aperitivi e snack". In generale il consiglio della nutrizionista per trovare un giusto equilibrio è adottare una dieta equilibrata e fare attività fisica costante. "Cerchiamo di mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno e di bere almeno 2 litri di acqua a piccoli sorsi. E per quel che riguarda il sale cerchiamo di utilizzare quello marino iodato che favorisce anche il buon funzionamento della tiroide". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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