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Quali sono le tre strategie più comuni che usiamo per chiudere una relazione

La tendenza generale è l’approccio soft, sperando in una separazione amichevole; una minoranza preferisce i modi bruschi e scompare senza troppe spiegazioni.
A cura di Giusy Dente
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L'amore è eterno…finché dura. E i motivi per chiudere una relazione sono i più disparati: noia, incompatibilità, infedeltà, distanza, differenza di vedute. A cambiare, sono anche le modalità con cui ciò avviene, ma ciò che non cambia è il dolore inevitabile che ne deriva. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differences ha indagato proprio il modo in cui i partner, i compagni di vita si lasciano. I ricercatori hanno identificato tre strategie generali e 45 modi differenti con cui le persone cercano di rompere con l'altro.

Tre strategie e 45 modi per lasciarsi

L'autore dello studio è Menelaos Apostolou, professore di psicologia evolutiva all'Università di Nicosia. Il team di ricerca è riuscito a circoscrivere 45 metodi di rottura, a loro volta da raggruppare in 9 strategie. C'è l'approccio "freddo e distante" di chi si allontana gradualmente, "spiegare le ragioni" tipico di chi punta a una conversazione diretta e onesta, il "fantasma" che scompare senza preavviso, "assumersi la colpa" quindi chiudere la relazione assumendosi la responsabilità, "infedeltà" quindi confessare un tradimento o un interesse per un altro, "prendersi una pausa", "offrire amicizia, il grande classico "staremmo meglio separati" ed infine "evitare di porre fine alla relazione di persona", la modalità di chi lascia con telefonata o messaggio.

I ricercatori hanno poi scoperto che questi 9 approcci rientrano in 3 strategie più ampie. Il primo e più popolare approccio è descrivibile come "attenuare il colpo", utilizzato da circa l'86% delle persone intervistate. Chi lo sceglie spiega le ragioni della rottura, motiva la necessità della separazione. Il secondo approccio è "prendersi una pausa", utilizzato da circa il 24% delle persone, che non riescono a chiudere definitivamente col partner, ma chiedono la cosiddetta pausa di riflessione per chiarire i propri sentimenti e capire se e come far proseguire la relazione. L'approccio meno comune è "evitare il confronto", utilizzato da solo il 16% delle persone, quelle che non riescono a essere sincere fino in fondo e preferiscono che la storia si consumi da sé, che finisca silenziosamente, sperando che così faccia meno male.

A proposito della relazione tra modalità di rottura e tratti della personalità, tendenzialmente gli individui con un livello più alto di gentilezza ed empatia sono meno propensi a utilizzare l'approccio "freddo e distante". Al contrario, questo comportamento è più diffuso tra coloro che presentano livelli più elevati di machiavellismo, associato a comportamenti manipolatori. Infine i partecipanti con livelli più elevati di psicopatia (che va di pari passo alla mancanza di empatia) sono più inclini a incolpare il partner per la rottura. In generale comunque, è emerso che le caratteristiche della personalità hanno scarsa influenza sulle strategie utilizzate.

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