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Perché restiamo nelle “situationship” incastrati in relazioni senza futuro e senza impegno

Situationship: non è una relazione stabile ma neppure una frequentazione, l’altro non è un amico ma guai a chiamarlo fidanzato. Perché accettiamo questo limbo?
A cura di Giusy Dente
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La situationship è un limbo: sentimenti in perenne disequilibrio, un continuo saliscendi di emozioni. Insomma, un bel groviglio da districare! Ma in realtà, chi è nella situationship di fare chiarezza non ha neppure troppa intenzione: si fa cullare proprio da questa nube indefinita e apprezza proprio il fatto che non ci siano etichette. Nessun impegno, nessun vincolo, nessun progetto di coppia per il futuro, nessuna aspettativa. E per quanto sembri impossibile, sono situazioni soddisfacenti per chi le vive, che possono durare anche molto tempo, perché benché di base ci sia solo un'attrazione fisica superficiale, spesso si stabilisce comunque anche un coinvolgimento emotivo. Semplicemente, resta superiore la volontà di non legarsi all'altro e non darsi una definizione. Ma perché restiamo incastrati in queste storie senza futuro?

Perché restiamo bloccati nelle situationship

Un nuovo studio pubblicato su Sexuality & Culture ha studiato le situationship e il motivo per cui piacciono così tanto alle nuove generazioni. Nonostante ricerche precedenti abbiano dimostrato che questo tipo di legami sono tendenzialmente meno soddisfacenti delle relazioni tradizionali, i risultati della nuova analisi suggeriscono che per alcuni hanno un tale significato e creano una tale connessione emotiva, da poterle mantenere a lungo termine. Queste relazioni sono a metà strada tra incontri occasionali e rapporti stabili: si è intimi, si trascorre tanto tempo insieme, ma non ci si fa alcuna domanda sul futuro. Non c'è progettualità, non c'è esclusività e raramente queste situazioni si evolvono poi in qualcosa di più concreto e solido. Quindi qual è la convenienza di questo investimento?

Per rispondere a questa domanda, un team di ricercatori guidato dal professor Mickey Langlais ha condotto una serie di sondaggi e interviste per tre anni. Il loro obiettivo era identificare chiaramente le motivazioni che spingevano a rimanere in una situationship e determinare se tali motivazioni fossero collegate a una effettiva soddisfazione.

Langlais a PsyPost ha spiegato: "Durante questo studio, abbiamo notato che la qualità delle situationship (ovvero la soddisfazione e l'impegno relazionale) era inferiore rispetto ad altri tipi di relazioni. Eravamo curiosi di capire perché gli individui fossero motivati a intrattenere relazioni di così bassa qualità". I ricercatori hanno identificato sette temi ricorrenti: esclusività, investimento, soddisfazione dei bisogni emotivi, comunicazione sul futuro, impegno, definizione delle priorità e fiducia, che sono le caratteristiche più tipiche di una relazione tradizionale.

Interrogate su questi temi, le persone coinvolte in situationship hanno ammesso di provare sì una soddisfazione, ma discontinua, che però impediva ugualmente di tagliare del tutto i ponti. Anche la mancanza di pianificazione futura era comunque bilanciata da una sorta di speranza, che teneva vivo il rapporto. Più i partecipanti si sentivano coinvolti e apprezzati dal partner, più c'era la speranza di un cambiamento e più era probabile che si sentissero motivati a rimanere nella situationship.

È interessante notare che alcune variabili, come l'impegno del partner, non erano strettamente correlate alla soddisfazione come ci si potrebbe aspettare. L'affetto, le attenzione e il soddisfacimento dei propri bisogni emotivi erano prioritari rispetto all'impegno dell'altra persona.

"Ci aspettavamo che alcuni partecipanti fossero sessualmente motivati a mantenere una situationship o lo facessero per paura di impegnarsi – ha detto Langlais – Invece, i nostri dati suggeriscono che molte persone vedono le situationship come potenziale porta d'accesso a una relazione tradizionale, una sorta di purgatorio relazionale, un luogo in cui le persone aspettano di capire se sono pronte e vogliono passare a una relazione ufficiale. Molti individui sperano che le situationship si trasformino in relazioni sentimentali consolidate, il che spiega il loro interesse nel formare e mantenere questo tipo di relazione".

Due teorie psicologiche possono aiutare a spiegare questi risultati: la teoria dello scambio sociale e il modello di investimento. La prima suggerisce che le persone rimangono in una relazione quando i benefici superano i costi. Il secondo suggerisce che l'impegno è plasmato anche dalla presenza o assenza di alternative migliori. Chi resta nella situationship lo fa perché sa di aver investito tempo, emozioni, energie e non vuole che tutto questo vada perso, ma lo fa anche perché non vede possibilità di partner migliore. Ci si accontenta di quel che c'è e nel mentre si vive di attesa e di speranza.

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