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Perché in autunno gonfiore e acidità di stomaco aumentano, l’esperto: “Cambio temperature e luce influiscono”

Con l’arrivo dell’autunno aumentano gonfiore, acidità e digestione lenta. Abbiamo parlato con un gastroenterologo per capire la reale connessione tra il cambio di stagione e l’aumento dei disturbi gastrointestinali e quali abitudini adottare in un’ottica di prevenzione.
Intervista a Dott. Francesco Mandarino
Gastroenterologo dell'Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'IRCCS Ospedale San Raffaele.
A cura di Elisa Capitani
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Con il ritorno ai ritmi frenetici della quotidianità dopo l'estate e il calo delle temperature, molte persone notano un fastidioso aumento o ritorno di problemi gastrointestinali, come gonfiori, acidità e digestione lenta. E non si tratta solo di un'impressione, esiste davvero una correlazione tra disturbi gastrointestinali e autunno. Ne abbiamo parlato con il Dott. Francesco Mandarino, Gastroenterologo dell'Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, per indagare meglio quali sono i fattori che influiscono e che precauzioni prendere.

Il cambio di stagione mette alla prova l'intestino

Il passaggio dall’estate all’autunno non incide solo sull’umore, ma anche sull’equilibrio dell’apparato digerente. Le giornate si accorciano, le temperature si abbassano e il corpo deve riadattarsi a nuovi ritmi. "Con l’arrivo dell’autunno cambia la temperatura e si modifica anche la luce che il nostro organismo percepisce. Questo influisce sui ritmi circadiani del sonno e, di conseguenza, sulla motilità intestinale", spiega Mandarino. A ciò si somma il ritorno alla routine lavorativa, con meno ore di sonno, pasti più abbondanti e un’attività fisica ridotta. Tutti fattori che, secondo l’esperto, "possono contribuire all’aumento dei disturbi gastrointestinali, perché vengono meno quei comportamenti protettivi che durante l’estate aiutano a mantenere l’intestino in equilibrio".

I disturbi più comuni e quando rivolgersi al medico

Bruciore di stomaco, acidità, gonfiore addominale, meteorismo e digestione lenta sono alcuni dei sintomi che più spesso si accentuano con il cambio di stagione. "Si tratta perlopiù di disturbi funzionali, cioè di problemi che non derivano da una lesione organica ma da un’alterazione della motilità e della sensibilità intestinale", chiarisce Mandarino. Tra i più frequenti ci sono la malattia da reflusso gastroesofageo, che provoca bruciore e rigurgito acido, la sindrome del colon irritabile, caratterizzata da dolore addominale e irregolarità intestinale, e la dispepsia funzionale, che si manifesta con la sensazione di pesantezza e pienezza dopo i pasti. "Chi già soffre di questi disturbi può notare un peggioramento, ma non è raro che compaiano per la prima volta proprio in autunno, quando i fattori di protezione vengono meno", spiega il medico. E aggiunge che se la sintomatologia persiste per più di due settimane o tre settimane al massimo, o si hanno più di 45-50 anni, è sempre meglio rivolgersi a uno specialista per escludere malattie organiche e impostare un percorso di cura adeguato.

Come prevenire e alleviare i sintomi

Per affrontare al meglio la stagione autunnale, il consiglio è mantenere una continuità con le buone abitudini che di solito si hanno nel periodo estivo. "È importante non cambiare completamente stile di vita: continuare a fare attività fisica, anche in forma ridotta, e curare il sonno sono elementi fondamentali per la salute gastrointestinale", suggerisce l’esperto. L’alimentazione, poi, gioca un ruolo chiave: meglio limitare fritti, cibi molto conditi o piccanti, alcol, caffè e cioccolato, privilegiando piatti leggeri e nutrienti come zuppe di verdure, legumi, cereali integrali e yogurt. Soprattutto quest’ultimo, spiega Mandarino, "può aiutare a mantenere in equilibrio il microbiota intestinale, che cambia con le stagioni e può influire sulla comparsa o l’aggravamento dei sintomi".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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