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La crema solare sul viso non basta, va protetto anche il collo: la foto virale invita a stare attenti

Un dermatologo ha testimoniato cosa succede se si applica per anni la crema solare sul viso, ma non sul collo. Stare attenti quando ci si espone ai raggi UV è essenziale per prevenire invecchiamento cutaneo e tumori.
A cura di Giusy Dente
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L'estate per la maggior parte dei vacanzieri significa mare, spiaggia, sole e abbronzatura. L'argomento "creme solari" viene affrontato anno dopo anno, per ricordare l'importanza di un'adeguata protezione quando ci si espone in modo continuativo e massiccio ai raggi UV, che possono avere sulla pelle conseguenze anche gravi, dall'invecchiamento cutaneo ai tumori. Esiste una protezione adeguata per ogni tipologia di pelle ed è bene applicare quella realmente indicata per le proprie esigenze, così da avere il massimo dei benefici e non subire spiacevoli conseguenze, come quelle che ha testimoniato su Twitter il dermatologo Avi Bitterman.

C'è un legame tra esposizione al sole e cancro

Lo specialista newyorkese con una foto diventata virale ha mostrato su Twitter la guancia e il collo di una donna di 92 anni: "Ha usato creme idratanti con protezione dai raggi UV solo sul viso per oltre 40 anni" ha scritto, per testimoniare quanto sia importante proteggere la pelle di tutte le zone del corpo. Nello scatto, è palese la differenza tra viso e collo; quest'ultimo per 4 decenni non è stato adeguatamente protetto, non tanto quanto il volto e difatti sono visibili ispessimenti, macchie, discromie, piccole lesioni. Gli effetti di questa poca attenzione sono stati studiati da un team guidato da Christian Posch per il Dipartimento di Dermatologia e Allergologia dell’Università di Monaco, in Germania. I risultati del suo studio sono stati pubblicati nel 2021, assieme alla foto della 92enne. La ricerca si è concentrata proprio sul legame tra esposizione prolungata ai raggi UV e invecchiamento o sviluppo di tumori per sensibilizzare anche sull'importanza della prevenzione.

Come prevenire danni cutanei

Nella ricerca del medico si legge: "C'è una sostanziale sovrapposizione tra i segni distintivi del cancro e quelli dell'invecchiamento". Nelle conclusioni dello studio viene spiegato che la prevenzione è un'arma potente, benché non si possa del tutto escludere fattori come la genetica e l'ereditarietà quando si tratta dell'insorgere di certe patologie: "Concentrare gli sforzi sui fattori di rischio sia esogeni che endogeni per lo sviluppo del cancro della pelle ha il potenziale per ridurre l'incidenza a tassi senza precedenti, ma resta il fatto che le persone continueranno ad ammalarsi e svilupperanno tumori della pelle. Non importa quanto ci sforziamo per prevenirli". Bisogna lavorare su più fronti: "È solo sviluppando trattamenti per l'invecchiamento e promuovendo la prevenzione primaria del cancro della pelle, insieme al miglioramento della terapia per i tumori della pelle conclamati, che possiamo ottimizzare ulteriormente la cura".  La scienza e la medicina stanno facendo passi da gigante, ma ciascuno di noi nella propria quotidianità può fare la sua parte.

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