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E tu che stile di attaccamento hai? Come le relazioni dell’infanzia influenzano quelle da adulti

In psicanalisi si individuano quattro stili di attaccamento differenti che costruiamo da bambini e ci portiamo dietro anche una volta adulti. Quali sono le caratteristiche e come correggerli lo spiega la psicanalista Rossella Valdrè.
Intervista a Dott.ssa Rossella Valdré
Psichiatra e psicanalista
A cura di Francesca Parlato
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I più attenti se ne saranno accorti riflettendo sulle proprie relazioni oppure osservando quelle dei loro amici. In ogni storia d'amore si tende quasi sempre a replicare lo stesso schema, e non si tratta soltanto di scegliere partner che fisicamente si assomigliano, ma di mettere in piedi proprio le stesse dinamiche. C'è chi è sempre insicuro e chiede continuamente al compagno o alla compagna delle conferme sul suo amore, chi invece non si fa mai coinvolgere fino in fondo e mantiene sempre un certo distacco, chi è particolarmente litigioso. In psicanalisi esiste una teoria proprio su come gestiamo i legami e sullo stile di attaccamento, ad elaborarla negli anni '80 fu l'analista inglese John Bowlby. "Il suo studio si rifà anche alle osservazioni degli etologi Lorenz e Arlow – spiega a Fanpage.it la psichiatra e psicanalista Rossella ValdrèBowlby osservò che tutti i mammiferi, non solo il piccolo umano, sono legati fin dalla nascita alla prima figura di attaccamento, la madre, non solo dal bisogno di nutrimento, ma dal bisogno di attaccamento in sé. Se si priva un piccolo animale della propria madre, si è visto che tenderà a seguire l’uomo o un altro oggetto indipendentemente dal nutrimento, ma proprio per un intrinseco bisogno di attaccamento. Nell’uomo, questo bisogno fondamentale è ovviamente più complesso e, come aveva visto Freud, ha la particolarità di avere verso le figure di attaccamento una dipendenza molto lunga rispetto agli altri animali, per cui noi ci portiamo dentro l’impronta, diciamo così, del tipo di attaccamento ricevuto in maniera molto più incisiva e durevole per tutta la vita".

Lo stile di attaccamento nelle relazioni sentimentali

L'impronta dell'attaccamento, del primo legame stabilito, resta con noi per sempre, tanto da influenzare la nostra vita sentimentale. "È vero, ma non dobbiamo intendere una correlazione così stretta e diretta, perché abbiamo sempre nella vita un margine di scelta e libertà personale – chiarisce Valdrè – Però certamente tendiamo a ripetere, anche in virtù di un fenomeno che in psicoanalisi chiamiamo ‘coazione a ripetere’, gli stili di legame e attaccamento dell’infanzia". E tendiamo a ripetere anche quelli disfunzionali, quelli che sono decisamente poco sani. "Non solo anche quelli disfunzionali, ma ‘proprio' quelli disfunzionali. Perché avviene questo paradosso? Nella ripetizione noi tentiamo anche di riparare inconsciamente quello che è andato male, di ripercorrere lo stesso imprinting nella speranza di avere come una seconda occasione, ma spesso questo non succede, e viene ripetuta solo la disfunzionalità. Tutta la vita è una tendenza alla ripetizione di antichi schemi relazionali di attaccamento, sebbene questo porti spesso a infelicità". 

I 4 stili di attaccamento emotivo

In psicologia si identificano quattro diversi tipi di attaccamento. L'attaccamento sicuro, quello ansioso ambivalente, l'insicuro evitante e il disorientato organizzato.

1. L'attaccamento sicuro

Il primo è quello meno problematico. Lo stile di attaccamento sicuro. "Come dice il termine, i genitori capaci di fornire un attaccamento sicuro sono in grado di rispondere emotivamente ai bisogni del bambino, di regolarne le emozioni, ma attenzione non vuol dire essere perfetti. Il bambino privato di tale attaccamento è angosciato, e si rassicura quando lo ritrova. Rappresenta una base di fiducia e sicurezza non solo nei rapporti ma anche in sé e per il futuro del soggetto". 

2. L'ansioso ambivalente

L'altro stile di attaccamento è caratterizzato dall'ambivalenza. "In questo tipo di attaccamento il bambino tende ad essere angosciato quando staccato dai genitori, ma ad essere ugualmente agitato quando torna ad essere avvicinato ad essi, come se avesse, appunto, un comportamento ambivalente. Ciò può generare ansia nel genitore, che a sua volta non sa come regolare il contatto con il bambino, lo può allontanare o tenere con sé in maniera improvvisa, imprevedibile, creandosi un circolo vizioso. Il bambino tende a non essere tranquillo né con il genitore, né senza di lui". Lo stesso accadrà nelle relazioni adulte "Il soggetto tenderà a non stare bene né accanto all’oggetto d’amore e di accudimento, ma nemmeno lontano da lui. Sono situazioni che vediamo frequentemente". 

3. L'insicuro evitante

Questo tipo di attaccamento è caratterizzato invece dall'instabilità. "In questi casi le figure di attaccamento sono state poco capaci di trasmettere al bambino un senso di sicurezza, un senso di un legame stabile. Il bambino di conseguenza sviluppa un evitamento del legame per evitare il rifiuto, anche preventivamente". Questo comportamento evitante si mantiene poi, come visto per gli altri casi, per tutta la vita. "In queste persone la vicinanza, l’intimità con qualcuno tende a suscitare ansia, sebbene ne sentano un grande bisogno, perché evoca l’attaccamento mancato".

4. Il disorientato organizzato

Infine c'è un ulteriore modello di attaccamento insicuro. "A differenza degli altri in cui si è vista una specifica risposta durante il distacco e il riavvicinamento del bambino dalla figura di accudimento, qui si osserva una generale disorganizzazione, come se il bambino non sapesse cosa fare. Se riavvicinato al genitore, si può girare indietro o incupirsi, avere insomma risposte diverse, e lo stesso accade nell’adulto che è ugualmente disorganizzato. Diversi studi hanno visto che questi adulti a volte sono violenti o portatori di dissociazioni psichiche, il che confonde profondamente i bambini, e si possono instaurare dinamiche vittime-carnefice che si ripetono poi in età adulta".

Come modificare il proprio stile di attaccamento

Uno stile di attaccamento disfunzionale può essere responsabile del fallimento della propria vita sentimentale, ma non bisogna dare tutte le responsabilità ai propri genitori. "Non bisogna fare collegamenti così netti perché le variabili nella vita sono molte, possono intervenire diversi fattori esterni e interni nella vita relazionale, anche se certamente le relazioni primarie della vita infantile sono fondamentali". Quel che è certo è che più un attaccamento è stato sicuro e confortevole, più una persona sarà capace di affidarsi ad una relazione con fiducia "E sarà in grado di scegliere i propri partner senza danneggiarsi". Cambiare il proprio stile di attaccamento se ci si accorge della disfunzionalità e della ciclicità con cui lo si mette in atto potrebbe non essere facile, e in alcuni casi è necessario avvalersi di un professionista. "La cura psicoanalitica o la psicoterapia sono sempre indicate in questi tipi di sofferenza perché lavorano esattamente con e attraverso la relazione con il terapeuta, con il quale si ripropongono inevitabilmente gli antichi modelli patologici, attraverso il fenomeno del transfert. Nei casi meno severi, però, anche se fare tutto da soli è difficile, la buona esperienza di vita e i buoni rapporti con le persone sono di grande aiuto".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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