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Dipendenza da lavoro: chi colpisce e quali sono i rischi

La dipendenza da lavoro, chiamata anche sindrome da workaholism, è un disturbo comportamentale che ha conseguenze sulle relazioni e sul benessere psicofisico di una persona. Da uno studio condotto da ricercatori italiani è emerso che chi soffre di questo disturbo sta male anche mentre lavora.
Intervista a Luca Menghini
Ricercatore presso Università di Padova, primo autore dello studio "Uncovering the main and interacting impact of workaholism on momentary hedonic tone at work: An experience sampling approach"
A cura di Eleonora Di Nonno
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Vivere per lavorare o lavorare per vivere? Quando la dedizione al lavoro si trasforma in vera e propria dipendenza ha effetti importanti sulla salute delle persone. "Un soggetto che si rigenera grazie al carico di lavoro non immagina l'effetto che a lungo termine lo stress ha sulla sua salute. La persona workaholic non si rende conto quanto la sua condizione lo stia facendo soffrire e per questo non è motivato a chiedere aiuto" spiega a Fanpage.it Luca Menghini, primo autore di uno studio sul tema pubblicata sulla rivista Journal of Occupational Health Psychology. Ma chi sono i soggetti più a rischio? Quali sono le conseguenze sull'umore di una persona?

Dipendenza da lavoro: di cosa si tratta e chi colpisce

"La dipendenza da lavoro è considerata una delle dipendenze comportamentali perché non riguarda l'abuso di una sostanza ed è paragonabile al gioco d'azzardo o all'uso problematico di Internet – chiarisce Luca Menghini – Il workaholic  lavora in modo eccessivo, più di quanto richiesto ufficialmente, e in modo ossessivo compulsivo. È come se sentisse dentro di sé qualcosa che lo spinge a pensare costantemente al lavoro, senza staccare mai mentalmente. C'è differenza con chi, invece, in virtù del lavoro che svolge ha turni e orari più consistenti". Chi sono i soggetti più a rischio? "La responsabilità è una discriminante importante, chi ha un ruolo manageriale o chi si deve far carico di progetti o dipendenti è in genere più a rischio.  Il perfezionismo o i sintomi ossessivo compulsivo sono altri elementi che predispongono l'individuo al workaholism in ogni ambito lavorativo – aggiunge Luca Menghini – Cruciale nell'incidenza sullo sviluppo della dipendenza da lavoro è il contesto organizzativo, ci sono moltissime realtà dove si respira un clima competitivo viene giudicato normale lavorare ore extra e nei weekend o dove c'è una tendenza a non chiedere ferie". 

Dipendenza da lavoro: quali sono le conseguenze

"La dipendenza da lavoro espone cronicamente allo stress e nel lungo termine può portare allo sviluppo di disturbi di varia natura, metabolici, cardiovascolari, gastrointestinali o anche ansia e depressione. Ma non solo – sottolinea il ricercatore –  Le implicazione sono anche sul piano famigliare o relazionale, diversi studi evidenziano come tra il workaholic e il partner ci siano più tensioni". Le ripercussioni avvengono anche per quanto riguarda l'umore. "La nostra ricerca ha messo in luce come l'umore delle persone workaholic sia mediamente negativo anche mentre fanno ciò da cui sono dipendenti, cioè il lavoro. Affianco a questo dato, però, è emerso anche che il tono dell'umore rimaneva costante dalla mattina alla sera e anche se si passava da un carico più leggero o a uno più pesante di lavoro. Una sorta di insensibilità – conclude Luca Menghini – A differenza della dipendenza da gioco d'azzardo o da sostanze, quella da lavoro non è riconosciuta socialmente come un comportamento problematico, un ostacolo che non permette un intervento adeguato per chi soffre di sindrome da workaholism".

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