Cosa sono i grani di miglio e come distinguerli dai brufoli, la dermatologa spiega come prevenire la ricomparsa

Piccoli, duri, spesso bianchi o giallastri, i grani di miglio, o nel linguaggio medico milia,compaiono all’improvviso sul viso e diventano subito un fastidio estetico. Non sono brufoli, non sono punti neri e, soprattutto, non si sa bene come trattarli. Infatti, intorno a queste piccole imperfezioni circolano ancora molti falsi miti e rimedi fai-da-te non sempre efficaci. Per capire davvero cosa sono i grani di miglio, perché si formano, come trattarli correttamente e quali abitudini aiutano a prevenirli, abbiamo intervistato la dottoressa Marta Brumana, responsabile Dermatologia Humanitas San Pio X, facendo chiarezza su una condizione tanto comune quanto sottovalutata.
Dal punto di vista medico, che cosa sono i grani di miglio?
I grani di miglio, o milia in termini scientifici, sono delle microcisti di cheratina che si formano all’interno dell’epidermide, cioè lo strato più superficiale della pelle.
In cosa si differenziano i grani di miglio da brufoli e punti bianchi?
La diagnosi è un passaggio fondamentale, perché non tutte le lesioni che compaiono sul viso sono grani di miglio. Questi ultimi si riconoscono perché appaiono come piccoli pallini bianchi o giallastri, lisci, duri al tatto e con margini ben definiti. Vanno distinti dai comedoni, cioè punti neri e punti bianchi, dalle cisti, che sono generalmente più grandi, e da altre lesioni cutanee come l’acne o i molluschi. Prima di intervenire è sempre importante avere la certezza che si tratti effettivamente di grani di miglio.
Si formano solo sul viso o anche in altre zone del corpo?
Tipicamente compaiono sul volto, soprattutto nella regione perioculare, quindi intorno agli occhi e sulle palpebre, ma anche su guance e zigomi. Tuttavia possono comparire anche in altre zone del corpo. In alcuni casi si tratta di forme secondarie che si sviluppano su cicatrici o in seguito a microtraumi, quindi anche in aree meno tipiche del viso.
Esistono diverse tipologie di grani di miglio?
Sì, distinguiamo una forma primaria, che compare spontaneamente e di cui non conosciamo con certezza la causa, e forme secondarie, che invece sono legate a fattori specifici come traumi cutanei, infiammazioni o cicatrici.
Ci sono persone più soggette alla loro comparsa?
In alcuni casi esiste una predisposizione individuale, anche di tipo genetico. Sono però particolarmente frequenti nelle persone che soffrono di dermatite atopica, una condizione piuttosto comune. In questi soggetti i grani di miglio tendono a comparire soprattutto sul viso e in particolare sulle palpebre superiori e inferiori.
Ci sono abitudini o pratiche che possono favorirne la comparsa?
Sì, l’uso di cosmetici non adatti al proprio tipo di pelle può favorire la formazione dei grani di miglio, soprattutto se si tratta di prodotti troppo occlusivi, cioè che creano una sorta di pellicola sulla pelle. Anche una detersione scorretta può contribuire al problema. Per questo, se si ha una predisposizione, è importante rivedere la propria skincare quotidiana e assicurarsi che sia adeguata alla tipologia di pelle.
È sconsigliato schiacciare o rimuovere i grani di miglio da soli?
Non sono totalmente contraria alla rimozione fai da te, purché venga fatta nel modo corretto. Se il grano di miglio è superficiale e si presta facilmente alla rimozione, con le giuste attenzioni è possibile intervenire anche autonomamente. Se però non ci si sente sicuri o non si hanno gli strumenti adeguati, è meglio affidarsi a un professionista. Non necessariamente deve essere un dermatologo: anche alcune estetiste, durante la pulizia del viso, hanno le competenze per trattare queste lesioni, a seconda delle dimensioni e della profondità.
Quando è invece necessario rivolgersi al dermatologo?
Dipende dalla tipologia del grano di miglio. Alcuni sono più profondi e in questi casi è preferibile che vengano trattati da un medico. Spesso accade che la persona si rivolga inizialmente all’estetista, che valuta se può intervenire o se è meglio indirizzare al dermatologo. Molto dipende anche dalla delicatezza della cute, dalla posizione e dallo stato di salute generale della pelle.
Esistono trattamenti dermatologici più efficaci di altri?
Sul singolo grano di miglio si può intervenire con la rimozione manuale, di solito con un ago sterile e una lieve pressione, oppure con il laser, se disponibile. Tuttavia, se i grani sono numerosi o tendono a ripresentarsi, è fondamentale lavorare sulla qualità della pelle nel suo insieme. In questi casi il dermatologo può valutare l’uso di prodotti specifici o trattamenti come i peeling, per migliorare la texture cutanea e ridurre le recidive.
È possibile prevenire la comparsa o la ricomparsa dei grani di miglio?
La skincare quotidiana è fondamentale, ma va sempre personalizzata. In una pelle con dermatite atopica, ad esempio, prodotti troppo aggressivi potrebbero essere controproducenti. In generale si consiglia una detersione delicata ma regolare, l’utilizzo di cosmetici non comedogenici e non occlusivi, soprattutto nelle zone predisposte del viso. In alcuni casi possono essere utili attivi come retinoidi topici o acido salicilico, ma la scelta va sempre fatta in base al tipo di pelle e possibilmente sotto consiglio medico.