video suggerito
video suggerito

Maschere LED casalinghe, l’ultima mania beauty: funzionano davvero? Risponde la cosmetologa

Nell’era del DIY, do it yourself, anche i trattamenti che un tempo erano appannaggio dei centri estetici diventano home made. Con l’esperta Priore abbiamo parlato dei vantaggi e delle controindicazioni delle maschere LED casalinghe.
Intervista a Dott.ssa Maria Pia Priore
Farmacista e cosmetologa
A cura di Francesca Parlato
1 CONDIVISIONI
Victoria Beckham e la maschera led
Victoria Beckham e la maschera led

Una famosa piattaforme di second hand ha rivelato che uno degli accessori beauty più cercati di questi ultimi mesi è la maschera LED per il viso. Da inizio anno ad oggi la domanda per trovarle a un prezzo più sostenibile è aumentata del 70%. Complice non solo una crescente ossessione per la skincare (siamo a rischio beauty burnout?) ma anche il fatto che moltissime celebrità si sono mostrate sui loro profili social mentre si sottoponevano a questi trattamenti in casa. Se in origine infatti le maschere LED erano uno strumento da professionisti e centri estetici oggi sono in tanti a scegliere di usare le maschere LED direttamente a casa. Ma i risultati per la pelle sono davvero gli stessi?

Come funzionano le maschere LED

Non si tratta più di oggetti da SPA o centro benessere e non si tratta neanche più di un oggetto di lusso. Le maschere LED oggi imperversano anche nelle case e molte persone le stanno sostituendo alle maschere di tessuto. "Questo tipo di maschera si basa sul principio di fotobiomodulazione: una tecnologia che utilizza luce a lunghezze d’onda specifiche, principalmente nel range tra 630 e 850 nanometri, per stimolare una risposta biologica profonda nelle cellule cutanee – ha spiegato a Fanpage.it Maria Pia Priore, farmacista e cosmetologaQuesta luce viene assorbita dai mitocondri della pelle, che aumentano la produzione di energia cellulare (ATP), stimolando la sintesi di collagene ed elastina e contribuendo a ridurre infiammazione, stress ossidativo e alterazioni della barriera cutanea".

Non tutte le maschere sono uguali

Anche se oggi sempre più persone scelgono di acquistare una maschera LED per poter gestire in autonomia questo tipo di trattamento, le differenze con i dispositivi professionali sono notevoli. "La luce rossa visibile (come quella a 633 o 660 nm), presente in molte maschere LED casalinghe, agisce soprattutto sugli strati più superficiali della pelle. Alcuni dispositivi più avanzati includono anche luce vicino infrarossa (NIR, es. 830 nm), che ha una maggiore capacità di penetrazione. Tuttavia, nei dispositivi domiciliari, l’intensità di questa luce è limitata, quindi i benefici rigenerativi più profondi restano modesti rispetto a quelli ottenibili con tecnologie professionali". La differenza maggiore è data soprattutto dalla potenza con cui le maschere agiscono. "La potenza, più precisamente l’irradianza (cioè la quantità di luce che raggiunge la pelle per ogni centimetro quadrato, espressa in mW/cm²), è uno dei parametri chiave per determinare se un dispositivo LED può davvero stimolare una risposta biologica significativa. Un'irradianza troppo bassa, come spesso accade nelle maschere casalinghe più economiche, che si fermano tra i 2 e i 5 mW/cm² , non è sufficiente a garantire una penetrazione efficace della luce nei tessuti, e richiede quindi tempi molto lunghi e costanza estrema per ottenere benefici modesti. Solo alcune maschere più avanzate possono arrivare a 10 mW/cm², ma restano comunque distanti dai dispositivi professionali. I dispositivi clinici e professionali, invece, lavorano con irradianze molto più elevate, in media tra 40 e 100+ mW/cm² , che permettono di raggiungere gli strati più profondi della pelle, stimolare più efficacemente i mitocondri e ottenere risultati più intensi e visibili anche in meno sedute". La potenza non è solo una questione di “quantità” di luce. "Se la luce è troppo debole, non c’è stimolazione cellulare. Se è eccessiva o mal dosata, si può superare la soglia utile e avere effetti contrari (come irritazioni o stress ossidativo). Questo effetto è noto come ‘’biphasic dose response’’, ed è ben documentato nella fotobiomodulazione: esiste una “finestra terapeutica”, e per entrare in quella finestra serve la giusta combinazione tra potenza, tempo e lunghezza d’onda". 

Gli effetti di una maschera LED "casalinga"

Per iniziare a vedere i primi effetti dopo una serie di trattamenti con maschera LED bisogna aspettare circa tre settimane. "Con una maschera LED casalinga ben progettata, si consiglia un utilizzo di 10–20 minuti per seduta, da 3 a 5 volte a settimana. Una maggiore luminosità e un miglior tono della pelle si riscontrano già dopo due o tre settimane. Per benefici leggermente più evidenti, come il miglioramento della texture o delle rughe sottili, sono necessarie almeno 6–8 settimane di utilizzo costante". I miglioramenti però sono sempre fisiologicamente limitati secondo l'esperta, rispetto a trattamenti professionali. "Essendo la potenza luminosa (irradianza) molto più bassa rispetto ai dispositivi professionali, la stimolazione è più blanda, superficiale e lenta. In altre parole: funzionano ma gli effetti sono modesti, richiedono grande costanza, e non possono essere paragonati ai risultati ottenibili con trattamenti professionali dermatologici o medico-estetici, che grazie a parametri tecnici superiori offrono risultati più rapidi, intensi e clinicamente documentabili, spesso in un numero ridotto di sedute".

Come scegliere una maschera LED

Se non abbiamo tempo e voglia di andare in un centro estetico e desideriamo possedere in casa quest'oggetto quando scegliamo di acquistarlo (di prima o seconda mano che sia) dobbiamo fare caso ad alcuni elementi: "Le maschere LED casalinghe non sono tutte equivalenti, e le differenze tecniche possono influire enormemente sull’efficacia del trattamento – chiarisce Priore – I principali parametri da considerare sono: le lunghezze d’onda utilizzate (solo alcune come 633, 660 e 830 nm sono realmente efficaci e supportate da letteratura scientifica), l’irradianza reale, cioè la quantità di luce effettivamente erogata sulla pelle (molte maschere economiche dichiarano potenze elevate, ma nei test reali si fermano spesso tra i 2 e i 5 mW/cm², un valore piuttosto basso per ottenere una stimolazione cutanea significativa, solo alcuni modelli di fascia più alta possono arrivare fino a 10 mW/cm², ma sono eccezioni), la distribuzione dei LED e l’aderenza al viso (una luce mal distribuita o dispersa non stimola la pelle in modo uniforme), le certificazioni di sicurezza (CE, FDA) indicano maggiore affidabilità, anche in termini di materiali e prestazioni dichiarate".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views