Cos’è la “genitorialità gentile” e quali effetti ha sui figli

Diventare genitore è un'esperienza che inevitabilmente cambia la vita di una persona, anche se spesso si ha l'impressione di non ricoprire il ruolo in modo perfetto. Se in passato l'unico modo per essere una mamma e un papà impeccabile era essere autoritario col proprio figlio, ora le cose sono cambiate e si parla sempre più spesso di una "genitorialità gentile". A dispetto di quanto si potrebbe pensare, non si tratta di una maggiore tendenza a essere dolci e "coccoloni" ma di un preciso approccio empatico all'educazione dei figli: ecco la definizione precisa di questa strategia e i suoi effetti.
Come funzione la genitorialità gentile
Cosa significa genitorialità gentile? È un approccio nuovo all'essere genitori che, oltre a spopolare sui social, è ancora alla ricerca di una precisa descrizione nella letteratura scientifica. Stando a una ricerca del 2023 del Pew Research Center, i genitori "gentili" vogliono dare ai propri figli amore e affetto, vogliono avere con loro conversazioni aperte e sincere, provando a urlare di meno e ad ascoltare di più. Danno priorità alla regolazione emotiva, provano a mantenere la calma a tutti i costi, controllando le loro energie e le loro emozioni. Insomma, sembra essere un'evoluzione della genitorialità autorevole, ovvero con dei limiti e delle conseguenze di fronte ai comportamenti sbagliati, ma con una maggiore propensione all'empatia e al calore.
Gli aspetti negativi della genitorialità gentile
L'obiettivo della genitorialità gentile non è proteggere il bambino o liberarlo dalle responsabilità ma creare un rapporto più tranquillo tra genitore e figlio, cosa che dovrebbe favorire l'emergere di atteggiamenti rispettosi e corretti, nonché una naturale comprensione dei comportamenti realmente accettabili e produttivi. L'aspetto negativo di questo approccio? Mantenere a tutti i costi la calma è un duro lavoro per un genitore e non sempre ci si sente adeguati per ricoprirlo al meglio. Gli esperti, però, consigliano a tutte le mamme e ai papà di non preoccuparsi di seguire quella che viene considerata una "giusta filosofia": i bambini non hanno bisogno di avere un modello perfetto, devono avere di fronte un adulto che fa il suo meglio per essere una figura autorevole e positiva, che si sforza a essere empatico e che si assume le sue responsabilità quando sbaglia.