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Wawrinka batte Djokovic vince US Open ed entra nella storia

‘Stan the Man’ batte in quattro set Djokovic e vince il terzo Slam della sua carriera. Lo svizzero è nella storia. Perché Wawrinka con questo successo emula i grandi Fred Perry e Jimmy Connors, che avevano vinto tre Slam diversi alle prime tre finali disputate.
A cura di Alessio Morra
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Stan Wawrinka anche quest’anno è riuscito a vincere una prova dello Slam. Dopo aver conquistato gli Australian Open nel 2014 e il Roland Garros nel 2015 lo svizzero ha vinto anche gli US Open. Il numero 3 del mondo a New York in finale ha sconfitto un malconcio, e troppo nervoso, Nole Djokovic a cui così è mancato il tris stagionale a livello slam e il tris nello slam a stelle e strisce. Wawrinka vincendo a trentun anni il terzo Major della carriera è entrato a far parte di un elite ristretta. Perché colui che fino a qualche tempo fa era definito il secondo di Federer ha giocato ‘solo’ tre finali Slam, le ha vinte tutte e tre ed ha trionfato in tre tornei diversi. Prima di lui tale impresa era riuscita solo a Fred Perry e Jimmy Connors. Wawrinka inoltre è il sesto giocatore dell'era Open capace di vincere questo torneo dopo aver annullato un matchpoint.

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La finale – Djokovic non è in grande forma, ma è pur sempre il numero del mondo. L’ennesima finale slam il serbo l’ha raggiunta grazie a una discreta dose di fortuna. Delle prime cinque partite ne ha vinte solo due al cento percento. Perché un avversario (Vesely) non si è presentato in campo e altri due (Youzhny e Tsonga) si sono ritirati mentre lo sfidavano, mentre in semifinale Monfils ha fatto tutto ciò che non doveva fare. Wawrinka invece era caldissimo. Nel torneo aveva eliminato Del Potro e Nishikori e soprattutto sapeva che avrebbe potuto vincere pure a New York. In avvio Nole parte forte e conquista subito un break, Wawrinka vacilla prima di recuperare e giocarsi il tie-break. Djokovic si impone 7 punti a 1, è l’ultimo squillo del campione, che progressivamente arretra e dimostra di non avere la forza per rispondere alle bordate da fondo del suo rivale, che con il suo rovescio meraviglioso merita sempre tanti applausi. ‘Stan the Man’ conquista sul filo il secondo e il terzo set, l’ultima partita è rapida. Djokovic si arrende e resta fermo a 12 slam vinti (un numero comunque mostruoso), mentre Wawrinka vince con il punteggio di 6-7 6-4 7-5 6-3 e festeggia un altro grande successo.

Wawrinka forza 3 – Lo svizzero da quando ha assunto Magnus Norman, ex tennista svedese, come tecnico ha cambiato status ed è diventato un campione. Di particolarità ‘Stan the Man’ ne ha parecchie. Quella che salta subito all’occhio è la striscia consecutiva di finali vinte, sono undici. Mentre il dato che esemplifica la teoria ‘dello svizzero genio e sregolatezza’ è quella che riguarda le sfide con i numeri 1 del mondo. Perché Wawrinka ha giocato ventidue partite contro un numero 1. Ben diciannove volte ci ha perso. Le uniche tre vittorie le ha centrate nelle tre finali Slam giocate. Adesso gli manca Wimbledon, il terreno di conquista per eccellenza del connazionale, nonché mito, Federer. Se avrà la forma fisica e soprattutto sarà forte mentalmente prima o dopo Stan potrebbe piazzare la zampata anche a Londra.

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