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Sospettato di aver truccato partite per favorire gli scommettitori: sospeso un arbitro italiano

L’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (ITIA) ha comunicato la sospensione provvisoria per il giudice di sedia Francesco Totaro. Il sospetto è il suo possibile coinvolgimento in match pilotati.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'ombra delle partite truccate ricade ancora sul mondo dello sport e in questo caso particolare sul tennis con inchieste che si sono aperte su più filoni e che tendono a dipanare l'intrigata matassa attorno a presunte combine che potrebbero coinvolgere giocatori, tecnici e arbitri. In Germania tiene sempre banco l'indagine a seguito di una inchiesta nata sulla scia della televisione pubblica tedesca, la TDF, mentre è sopraggiunto in queste ore un comunicato da parte dell'ITIA (l'ente internazionale per l'integrità nel Tennis) in cui sono stati presi provvedimenti disciplinari anche su un arbitro di sedia italiano, Francesco Totaro.

L'arbitro italiano è stato sospeso provvisoriamente e ciò non implica assolutamente alcun reale e certificato coinvolgimento con le scommesse e match truccati. L'ITIA ha solamente provveduto ad attuare ciò che è in suo potere, ovvero,  fermare in questo caso Francesco Totaro mentre si continua a fare luce su diverse gare per capirne eventuali responsabilità o arrivare all'assoluzione definitiva.

L'Agenzia Internazionale per l'Integrità del Tennis (ITIA) conferma che l'arbitro di sedia italiano Francesco Totaro è stato provvisoriamente sospeso, in attesa dell'intero esame delle accuse relative a partite truccate.
La sospensione provvisoria è stata concessa ai sensi della sezione F.3 delle regole del Programma anticorruzione del tennis 2022: "L'ITIA può in qualsiasi momento imporre una sospensione provvisoria a una persona coperta, incluso (i) prima che sia stato emesso un avviso di reato grave, (ii) prima di un'udienza o (iii) in qualsiasi momento dopo un'udienza, ma prima dell'emissione di una decisione scritta da parte dell'AHO".

Totaro è un arbitro di livello nazionale italiano e la sua sospensione provvisoria decorre dalla data di emissione, il 22 giugno 2022. Gli è vietato arbitrare o partecipare a qualsiasi evento tennistico autorizzato o sanzionato da qualsiasi organo di governo del tennis internazionale o associazione nazionale fino al definitivo completamento disciplinare del processo.
L'ITIA è un organismo indipendente istituito dagli organi direttivi internazionali del tennis per promuovere, incoraggiare, migliorare e salvaguardare l'integrità del tennis professionistico in tutto il mondo.

Le indagini a largo raggio e ancora in corso, riguardano soprattutto partite sospette a livello di ITF o Challenger, dove la copertura mediatica è molto più bassa, anche se sono stati coinvolti nomi importanti, come Aslan Karatsev e Nikoloz Basilashvili , rispettivamente n.40 e n.25 della classifica Atp. Attorno ad alcune partite dei due tennisti sono state registrate scommesse e movimenti ingenti di denaro, ben oltre la norma, con i diretti interessati che si sono detti da subito estranei ai fatti, definendo infondate e assurde le accuse. Che coinvolgerebbero anche un tecnico che ha allenato in diversi momenti entrambi i tennisti, Yahor Yatsyk, come ha riportato il sito tennisuptodate.com.

Di certo, è difficile pensare che un solo arbitro di sedia o un paio di tennisti possano pilotare l'andamento di interi incontri, soprattutto da quando la tecnologia nel tennis è utilizzata massivamente nei momenti di maggior incertezza. A meno che non vi siano più fattori che entrano in gioco, ed è proprio questo su cui si sta indagando: per far sì che un match possa essere indirizzato, ci dev'essere la complicità di più elementi contemporanei. E se Francesco Totaro è stato sospeso solamente in via cautelare, l'ITIA , solamente una settimana fa, aveva dimostrato che truccare i match è una pratica purtroppo più che reale.

Altri tre arbitri, dopo essere stati giudicati colpevoli, sono stati banditi dal tennis dopo che le indagini avevano appurato oltre ogni dubbio come i punteggi inseriti nei dispositivi elettronici per aggiornare il tabellone, non riflettevano i risultati effettivi sul campo. Così, l'arbitro Majd Affi, che aveva anche l'aggravante di non aver collaborato alle indagini, è stato squalificato per 20 anni dopo essere stato giudicato colpevole di ben 12 capi di imputazione per una serie di match pilotati tra il 2017 e il 2020, mentre gli altri due imputati,  i connazionali Mohamed Ghassen Snene e Abderahim Gharsallah, hanno ricevuto una squalifica di sette anni ciascuno.

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