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US Open 2025 di tennis

Sinner fa lucidissima autocritica: “Devo cambiare. Anche se vorrà dire perdere qualche partita”

Sinner dopo la sconfitta con Alcaraz agli US Open: pazienza e piccoli cambiamenti per crescere, anche a costo di perdere qualche partita.
A cura di Marco Beltrami
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Jannik Sinner non perde tempo per tornare in campo e lavorare sui miglioramenti dopo le vittorie, figuriamoci dunque dopo le sconfitte. Quella contro Alcaraz nella finale degli US Open è stata pesante anche perché gli è costata il numero uno al mondo, ma il tennista italiano, impeccabile nell’accettazione della sconfitta, ha già dimostrato di sapere cosa fare ora con una lucidissima autocritica. Pur di alzare il livello, è disposto anche a sacrificare qualche partita.

Le parole di Sinner dopo la sconfitta con Alcaraz sul come migliorarsi

Di fronte a un Alcaraz quasi perfetto ("Gli do molto merito, perché ha gestito la situazione meglio di me. Ha alzato il livello quando doveva"), Jannik ha recepito indicazioni importanti su quello che serve per riuscire in futuro a metterlo ulteriormente in difficoltà. L’aspetto principale riguarda la prevedibilità del gioco.

In conferenza Sinner ha spiegato: "Oggi sono stato molto prevedibile in campo. Lui ha cambiato molto il gioco, ed è anche il suo stile. Ora dipende da me se voglio fare dei cambiamenti o no. Su questo sicuramente lavoreremo, per essere più preparati la prossima volta che lo affronterò". Su questo ha inciso anche il percorso nel torneo di Jannik, che ha giocato senza particolari variazioni: "Una cosa è quando vinci partite precedenti con punteggi comodi facendo sempre le stesse cose, come mi è successo in questo torneo: non ho fatto praticamente una volée, non ho usato molti drop shot".

Cosa farà Sinner dopo la sconfitta contro Alcaraz

Nel concreto, però, bisogna essere consapevoli che questo percorso di cambiamento potrebbe avere degli effetti nell’immediato. Insomma, rischiare qualcosa in più e perdere qualche match, per poterne giovare poi sul lungo periodo: "Poi arrivi a giocare contro Carlos, dove devi uscire dalla zona di comfort. Cercherò di farlo, anche se dovessi perdere qualche partita, ma provando a cambiare qualcosa, ad essere un po’ più imprevedibile come giocatore. Credo sia quello che devo fare per diventare un tennista migliore, che è il mio obiettivo principale".

Il segreto è la pazienza

La parola d’ordine, dunque, è una: "Pazienza". Questo serve per cercare di alzare ancora l’asticella, senza stravolgimenti ma passo dopo passo: "Oggi il servizio non ha funzionato bene, ho faticato molto, ma era già un problema durante il torneo. Ci vuole tempo. Un segreto è la pazienza. Non è che da Pechino divento mancino da un giorno all’altro! Vedremo. Magari basterà un piccolo cambiamento, magari servirà qualcosa di più grande. Non lo so, ma vedremo".

Dunque non stravolgimenti ma piccoli accorgimenti per crescere e diventare ancora più completo: "Io sono un giocatore molto solido da fondo, picchio forte la palla, sono un buon giocatore. Ma a volte serve aggiungere qualcosa. E penso che questo possa fare la differenza per diventare un tennista migliore. Cambiare un paio di cose, anche nel servizio. Piccoli dettagli, che però possono fare una grande differenza".

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