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Raducanu si lamenta per un bimbo che piange, vuole che l’arbitro lo cacci: “Ma dici davvero?”

La tennista inglese ha ingaggiato un curioso botta e risposta con il giudice di sedia durante la sfida con Sabalenka. Resta spiazzata dalla replica: “Andiamo avanti”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il pianto di un bimbo. A un certo punto della partita, Emma Raducanu non ne può più e, mentre è al servizio contro Aryna Sabalenka, si ferma, fa una smorfia poi chiede l'intervento del giudice di sedia perché metta fine in qualche modo a quel disturbo. Vuole che quel fastidio sia eliminato e, se necessario, anche cacciare il ragazzino dagli spalti. Lo dice chiaramente ma resta spiazzata dalla reazione della sua interlocutrice che la invita "ad andare avanti" chiudendo quella situazione senza fare troppe storie.

Il botta e risposta serrato tra Raducanu e il giudice di sedia

La tennista inglese è visibilmente contrariata e, ancora una volta, sorpresa per la reazione dell'umpire che in precedenza le aveva dato un "warning" (un'ammonizione) per aver violato una regola a lei "sconosciuta" (almeno così ha detto per giustificarsi): si era avvicinata troppo alla postazione del suo coach per ascoltare i suoi suggerimenti, un atteggiamento censurato dal direttore di gara che ha chiuso un occhio almeno fino a quando un certo comportamento non è stato eccessivo. Raducanu aveva ricevuto incoraggiamenti e consigli dal suo allenatore per tutta la durata della gara, una situazione divenuta plateale nelle fasi finali del primo set. È stato allora che il giudice di sedia non ha taciuto più.

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L'inglese chiede che il bimbo sia cacciato, ma resta spiazzata dalla risposta

Per la serie: chi è che fa rumore e fa qualcosa che va oltre il protocollo? "Ma sono passati circa dieci minuti", fa notare la britannica che, nel sottolineare come quel lamento sia insopportabile, scrolla le spalle e si fa forte del sostegno di una parte del pubblico. "È un bambino… ma vuoi davvero che lo mandi via dallo stadio?", dice il giudice di sedia. "Sì…", è la replica di Raducanu. Ma la sua protesta non trova sponda nell'inflessibilità dell'arbitro. "D'accordo, posso anche farlo ma per adesso dobbiamo continuare. Andiamo avanti".

Raducanu ha continuato a servire, ma ha perso di misura il set conclusivo della partita. S'è persa nel momento cruciale dell'incontro ma si mostra ugualmente soddisfatta per come sono andate le conse nella sfida contro la bielorussa. "L'ho spinta al limite più di quanto abbia fatto a Wimbledon – ha ammesso a fine incontro. Sono molto orgogliosa perché i miei progressi sono evidenti: ha servito e risposto molto bene nei momenti importanti".

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