Questa foto di Jannik Sinner è diventata virale perché racconta quello che molti non capiscono

Jannik Sinner ha vissuto un 2025 sulle montagne russe, l'unica costante è stata la lotta con Alcaraz, che ha sfidato in cinque finali tra Slam e 1000. Il finale di stagione come sempre è intenso, alle Finals di Torino è favoritissimo, il numero 1 è ancora una possibilità, seppur non tanto concreta. Nel mezzo deve provare a gestire le tantissime polemiche, clamorosamente esplose, dopo il suo no alla Coppa Davis. Domenica scorsa ha vinto il torneo di Vienna, un 500. Ore dopo la finale con Zverev è diventata virale sui social un'immagine dell'altoatesino, un'immagine che fa capire cosa c'è dietro la carriera di chi fa parte del gotha del tennis e già da tempo dello sport italiano. Un'immagine che vale più di mille parole.
22 titoli e 50 milioni a 24 anni
Sinner, così come Alcaraz, da un paio d'anni è al vertice del tennis. Nessuno dei due domina in modo assoluto, ma fanno incetta di titoli e sembrano destinati ad ampliare le rispettive bacheche in modo gigantesco. Il futuro è loro. Onori, gloria e vittorie per Jannik che a Vienna ha conquistato il 22° titolo della carriera, quattro gli Slam, grazie al successo di Vienna ha superato anche i 50 milioni di premi vinti in carriera, a 24 anni. Soldi che vanno moltiplicati almeno per tre. Dei suoi guadagni se ne parla sempre tanto, pure in virtù dell'ormai nota residenza a Monte Carlo, recentemente sono stati tirati in ballo i milioni vinti a Riyadh per il Six Kings Slam.

Quanta fatica ci vuole per arrivare al vertice del tennis
Quando si parla di Sinner si parla delle sue vittorie, ma spesso anche dei soldi ottenuti, guadagnati, conquistati, grazie a una fatica assoluta, una fatica vera, che molti, soprattutto quelli che da poco tempo si sono affacciati al mondo del tennis, non riescono a percepire e che in modo qualunquistico vanno a giudicare su guadagni e scelte di Jannik, che per fare la scalata si è messo d'impegno, si è allenato quotidianamente ore e ore, ha girato il mondo e subendo anche una pressione enorme ha continuato a salire.
La foto di quella mano, fondamentalmente devastata, usata tantissimo, usurata. Ovviamente non è l'unico tennista in queste condizioni, chi più chi meno ha provato condizioni simili, vale per Djokovic e Alcaraz come valeva anche per Nadal, che aveva quasi tutte le dita fasciate di entrambe le mani. Quella foto rappresenta tanto perché va a certificare il tempo passato in campo, ad allenarsi duramente, a giocare partite lunghe, come quelle degli Slam, che possono durare quattro o cinque ore.

E dopo quattro o cinque ore in campo non c'è una lunga settimana o un bel mese di vacanza, c'è da faticare. Per questo motivo la foto di Sinner che saluta dopo aver fatto il bis a Vienna è da mettere in copertina, anzi in cornice, perché è la fotografia della complessità di un mondo che all'apparenza può apparire solo rose e fiori, e che lo è, naturalmente, quando vinci – perché tutti ambiscono sempre a vincere gli Slam e anche, poi, a ottenere decine di milioni – ma il prima, il durante e il dopo è rappresentato da una fatica mostruosa. Sarà la mano di Sinner forse a far capire, a educare, quelli che conoscono poco il tennis e che ora forse facendosi un paio di domande potranno capire meglio questo mondo e la durezza della scalata di Jannik.