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Perché Sinner ha perso gli ultimi 5 incontri con Alcaraz ma il trend cambierà molto presto

Jannik Sinner al Roland Garros ha subito la quinta sconfitta consecutiva con Carlos Alcaraz, che ha trovato una chiave, un antidoto per vincere con l’italiano. Ma il trend su erba e cemento potrebbe cambiare.
A cura di Alessio Morra
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Jannik Sinner è andato a un passo dal successo al Roland Garros, ha avuto tre matchpoint, ha servito per il torneo, ma alla fine Carlos Alcaraz si è imposto al super tie-break. Carlos è così di nuovo il re di Parigi. Un'amara sconfitta per il numero 1 ATP, che per la quinta volta di fila è stato battuto dallo spagnolo. Il bilancio ora è di 8-4 per Alcaraz. Ma perché Sinner non riesce a sconfiggere il suo principale, nonché unico vero, rivale?

Sinner ko per la 5ª volta di fila con Alcaraz

Una sfida epica, nella quale chiunque avrebbe perso avrebbe avuto tanti rimpianti. Il punteggio, 4-6 6-7 6-4 7-6 7-6, rende bene l'idea di cosa è stata la finale. Sinner si lecca le ferite per la finale persa e il quinto ko in fila contro Alcaraz, sono tanti. Un dato statistico da tenere in considerazione, ma che non è certo unico nella storia del tennis: Nadal batté Federer cinque volte in fila (in tre momenti diversi), Roger lo batté sei volte in fila (sul finire della carriera). Però è un dato che fa riflettere.

Se Alcaraz vince spesso con Sinner c'è più di un motivo. Ovviamente, ognuna delle ultime cinque vittorie è differente. Perché le partite giocate nel 2024 sul cemento a Indian Wells e Pechino non possono paragonarsi a quelle del Roland Garros, vinte entrambe in cinque set da Carlos. Anche se tra la sfida del 2024, in cui Sinner commise un errore sistematico, come disse a Fanpage.it Paolo Bertolucci, e quella del 2025 c'è una grande differenza. Mentre la partita degli Internazionali d'Italia è ancora differente, Sinner tornava dopo oltre tre mesi di assenza.

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La varietà di soluzioni di Carlos mette in difficoltà Jannik

Sinner certamente ha bisogno di colpire, lo spagnolo non gli dà ritmo, come ha ricordato anche Francesca Schiavone (campionessa al Roland Garros nel 2010). Alcaraz ha di base più soluzioni, riesce a mescolare traiettorie e ritmi differenti e questo crea difficoltà a Jannik, che rischia di trovarsi di fronte tanto una palla carica di topsin, che una palla corta o un serve and volley, magari fatto all'improvviso.

Alcaraz è più forte sulla terra rossa

La terra fa la differenza. Superficie che il numero 2 predilige e che gli permette anche, grazie al suo tipo di gioco, di allungare l'incontro, e la differenza fisica si vede e si sente. Perché più i tempi si allungano e più lo spagnolo diventa quasi imbattibile, al quinto set ha perso solo una partita nella sua carriera.

Lo spagnolo non sbaglia nei punti importanti

Poi c'è senz'altro anche l'abilità di saper giocare i punti importanti. Perché se Sinner è un campione assoluto si può dire tranquillamente la stessa cosa di Alcaraz, che a Roma sul 5-6 15-40 ha fronteggiato due setpoint nel primo set, li ha annullati e poi ha dominato (7-6 6-1). A Parigi, dove è stato supportato anche dal pubblico, ha fatto meglio con i famosi tre matchpoint. Probabilmente sotto pressione lo spagnolo riesce a dare il meglio di sé. Con il cinque volte campione Slam che sembra avere qualcosa in più nei punti decisivi.

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La forza mentale è un tratto distintivo di ogni campione, lo è per Sinner e pure per Alcaraz che smargiasso mesi fa, molto prima dunque, di aver fatto il bis al Roland Garros avevaa detto: "Se vuoi battermi, dovrai portarmi fuori in barella. Quando gioco contro di lui sono più concentrato". La grande resilienza di Carlos ha fatto la differenza, con Alcaraz che ha spesso citato Nadal, predecessore ma soprattutto esempio da seguire, che in più di un'occasione è riuscito a ribaltare delle partite che sembrano perse e che invece ha vinto.

Jannik: "Io e Carlos siamo due giocatori diversi, lui ha qualcosa in più"

Sinner, lo scorso ottobre, in un'intervista aveva dichiarato: “Io e Alcaraz siamo due giocatori molto diversi. Io tengo il ritmo molto alto, sono forte mentalmente. Lui lo è fisicamente, e anche a livello tennistico al momento ha qualcosina in più. Gioca meglio lo slice, le volée, ma per me è positivo, significa che ho margini. Carlos in campo fa i numeri: smorzata, passante, lob. Non so se io sarò mai così, però come tennista sono più solido e quando serve piazzo l'accelerazione vincente". Jannik è consapevole del suo stile e riconosce a livello tecnico un leggero vantaggio di Alcaraz nei suoi confronti, in termini di versatilità.

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Il trend tra Sinner e Alcaraz può cambiare su erba e cemento

Ovviamente il trend negativo, a livello di head to head, si può invertire, e anzi, più passa il tempo e più ‘facile' sarà pensare a Sinner vincitore su Alcaraz. In primis perché, guardando pure i confronti Nadal-Federer, Djokovic-Nadal e Djokovic-Federer, si nota come non ci siano più di sette vittorie di fila di un grande campione sull'altro, ma più materialmente si può pensare alla superficie. Ora c'è l'erba, poi arriverà il cemento, dove Sinner è molto più forte di Alcaraz, che si è aggiudicato tornei importanti su quella superficie ma che al momento non è al passo di Jannik, che sul duro ha perso appena tre partite nell'ultimo anno e mezzo e quando ha vinto, agli US Open come agli Australian Open non si è trovato di fronte Alcaraz, che aveva perso prima.

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