Perché ora a Wimbledon si teme un focolaio Covid (e tremano anche Djokovic e Nadal)
Il Covid è tornato pesantemente nella vita di tutti noi. In Italia il numero dei contagi è tornato a crescere. Ma anche a Wimbledon, dove da lunedì è iniziato il più prestigioso torneo di tennis, il Covid si è affacciato e si spera non la faccia da padrone. Hanno dovuto rinunciare al torneo Marin Cilic e Matteo Berrettini, che era uno dei favoriti. E ora tremano pure Rafa Nadal e Novak Djokovic, le prime due teste di serie, che hanno avuto contatti diretti con il giocatore romano e il croato. Il torneo rischia di essere rivoluzionato.
Quando nella serata di lunedì è arrivata la notizia della rinuncia di Marin Cilic, in molti si sono rammaricati. Il croato è un giocatore affidabile, sull'erba ci sa fare – ha giocato la finale a Wimbledon cinque anni fa – era dalla parte di Nadal e poteva garantire un teorico e splendido ottavo di finale. Cilic ha dato forfait perché positivo al Covid. Una beffa grossa.
Quando si è diffusa la notizia della positività del croato ha iniziato a tremare pure Novak Djokovic, che non si è mai vaccinato contro il Covid e che alla fine del 2021 è risultato positivo. Perché il croato e il serbo sono amici e giovedì scorso si sono allenati insieme sul Campo Centrale. In pratica hanno avuto un contatto diretto, anche se a tennis si gioca molto a distanza.
Mentre stamattina è arrivata la notizia della positività di Berrettini, che aveva la chance di arrivare fino in fondo e che invece è costretto a fermarsi prima di iniziare il torneo. Dire che è un peccato è riduttivo. Ma come Cilic si è allenato con Djokovic, Berrettini ha avuto modo di allenarsi con Nadal, con tanto di video e foto sui social. E dunque come Novak trema pure Rafa. La situazione non si può definire certamente paradossale, ma certo curiosa, perché ora sono a rischio le principali due teste di serie e perché ora la preoccupazione corre sul filo per tutti.
A Wimbledon non esiste un protocollo contro il Covid. Possono giocare anche i tennisti che non sono vaccinati, come Djokovic, e ai tennisti è chiesta attenzione, ma non ci sono limitazioni particolari in Inghilterra nemmeno per chi è positivo. Berrettini è stato coscienzioso e al momento in cui ha fatto il tampone ha pensato più a proteggere la salute e la sicurezza degli altri giocatori e del suo staff che a tutti gli altri coinvolti nel torneo.