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Novak Djokovic: “Mia moglie Jelena ha visto il peggio di me, mi dice cose che non voglio sentire”

Novak Djokovic racconta l’amore per la moglie Jelena, il suo punto di riferimento in tutto. Senza di lei non sarebbe arrivato così in alto.
A cura di Marco Beltrami
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C'è un pilastro nella carriera e soprattutto nella vita di Novak Djokovic, ed è sua moglie Jelena. Un punto di riferimento per il campione serbo, che ha speso bellissime parole per lei sottolineandone l'importanza a 360°, sia nell'attività sportiva che in casa. Di fatto è l'unica persona che riesce a mettere in difficoltà Nole, dicendogli cose che non vorrebbe sentirsi dire.

Djokovic parla della moglie Jelena, è amore puro

Intervenuto nel podcast di Jay Shetty, Djokovic ha voluto ripercorrere le tappe della sua vita insieme a Jelena, che conosce da sempre: "Grazie per avermi chiesto di mia moglie. Sai, stiamo insieme da quando io avevo 18 anni e lei 19, quindi da tantissimo tempo. Abbiamo avuto una lunga relazione, siamo passati attraverso fasi e momenti diversi, ed è praticamente l’unica relazione davvero seria che io abbia mai avuto".

Nessuno conosce Novak come Jelena

Nessuno forse conosce il 24 volte vincitore di un torneo dello Slam come sua moglie: "E sì, lei è il mio punto di riferimento: è la persona che ha visto il peggio e il meglio di me, ha visto la mia evoluzione, mi ha messo alla prova sotto ogni aspetto. Siamo cresciuti insieme, abbiamo due splendidi figli e continuiamo ancora a crescere ed evolverci".

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I momenti difficili e la schiettezza

Come in ogni matrimonio, non tutto è rose e fiori. Non mancano i momenti difficili tra i coniugi Djokovic, che però sanno come ritrovarsi. D'altronde Jelena è fondamentale per tutte le scelte, professionali e non, di Novak: "Tutti i progetti di cui ti ho parlato la vedono coinvolta, ed è per me molto importante ascoltare sempre i suoi pensieri, i suoi feedback, perché probabilmente è l’unica persona nella mia vita — a parte i miei fratelli o uno o due amici — in grado di dirmi cose che magari non voglio sentire e di mettere davvero alla prova le mie idee, i miei pensieri, le mie decisioni. E devo dire che spesso il suo istinto o la sua intuizione si sono rivelati corretti, mentre i miei no".

Djokovic ringrazia su moglie che gli permette di giocare ancora

Se non fosse stato per Jelena, Djokovic non sarebbe stato Djokovic: "Lei è stata una compagna incredibile in tutto questo viaggio, a livello professionale, privato, emotivo, romantico e anche come genitore. Riesco a giocare ancora a questo livello anche grazie al supporto che lei dà alla nostra famiglia a casa, e me lo ricordo spesso".

È lei il perno della sua famiglia, proprio come lo è stata la mamma di Novak Djokovic durante la sua infanzia: "Sono cresciuto con due fratelli più piccoli in un appartamento molto piccolo e ho visto cosa ha fatto e cosa fa mia madre per la famiglia, e cosa fanno le donne per tenere unite le famiglie, per portare un’energia incredibilmente potente nella nostra vita. È un’energia che ci dà le ali, ci dà la spinta per tutto ciò che facciamo fuori casa. È qualcosa che non si può davvero comprendere finché non si vive quell’esperienza di vita familiare".

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