Novak Djokovic: “Mia moglie Jelena ha visto il peggio di me, mi dice cose che non voglio sentire”

C'è un pilastro nella carriera e soprattutto nella vita di Novak Djokovic, ed è sua moglie Jelena. Un punto di riferimento per il campione serbo, che ha speso bellissime parole per lei sottolineandone l'importanza a 360°, sia nell'attività sportiva che in casa. Di fatto è l'unica persona che riesce a mettere in difficoltà Nole, dicendogli cose che non vorrebbe sentirsi dire.
Djokovic parla della moglie Jelena, è amore puro
Intervenuto nel podcast di Jay Shetty, Djokovic ha voluto ripercorrere le tappe della sua vita insieme a Jelena, che conosce da sempre: "Grazie per avermi chiesto di mia moglie. Sai, stiamo insieme da quando io avevo 18 anni e lei 19, quindi da tantissimo tempo. Abbiamo avuto una lunga relazione, siamo passati attraverso fasi e momenti diversi, ed è praticamente l’unica relazione davvero seria che io abbia mai avuto".
Nessuno conosce Novak come Jelena
Nessuno forse conosce il 24 volte vincitore di un torneo dello Slam come sua moglie: "E sì, lei è il mio punto di riferimento: è la persona che ha visto il peggio e il meglio di me, ha visto la mia evoluzione, mi ha messo alla prova sotto ogni aspetto. Siamo cresciuti insieme, abbiamo due splendidi figli e continuiamo ancora a crescere ed evolverci".

I momenti difficili e la schiettezza
Come in ogni matrimonio, non tutto è rose e fiori. Non mancano i momenti difficili tra i coniugi Djokovic, che però sanno come ritrovarsi. D'altronde Jelena è fondamentale per tutte le scelte, professionali e non, di Novak: "Tutti i progetti di cui ti ho parlato la vedono coinvolta, ed è per me molto importante ascoltare sempre i suoi pensieri, i suoi feedback, perché probabilmente è l’unica persona nella mia vita — a parte i miei fratelli o uno o due amici — in grado di dirmi cose che magari non voglio sentire e di mettere davvero alla prova le mie idee, i miei pensieri, le mie decisioni. E devo dire che spesso il suo istinto o la sua intuizione si sono rivelati corretti, mentre i miei no".
Djokovic ringrazia su moglie che gli permette di giocare ancora
Se non fosse stato per Jelena, Djokovic non sarebbe stato Djokovic: "Lei è stata una compagna incredibile in tutto questo viaggio, a livello professionale, privato, emotivo, romantico e anche come genitore. Riesco a giocare ancora a questo livello anche grazie al supporto che lei dà alla nostra famiglia a casa, e me lo ricordo spesso".
È lei il perno della sua famiglia, proprio come lo è stata la mamma di Novak Djokovic durante la sua infanzia: "Sono cresciuto con due fratelli più piccoli in un appartamento molto piccolo e ho visto cosa ha fatto e cosa fa mia madre per la famiglia, e cosa fanno le donne per tenere unite le famiglie, per portare un’energia incredibilmente potente nella nostra vita. È un’energia che ci dà le ali, ci dà la spinta per tutto ciò che facciamo fuori casa. È qualcosa che non si può davvero comprendere finché non si vive quell’esperienza di vita familiare".