Musetti perde con Bonzi a Cincinnati, sfogo plateale: “Faccio rinascere anche i morti, ma vaffa…”

Lorenzo Musetti è stato sconfitto e subito eliminato a Cincinnati da Benjamin Bonzi (numero 63 al mondo). La sfida sul cemento è beffarda l'italiano che, nonostante abbia messo a referto più punti del francese (112 – 108), si è fatto rimontare fino a dissolversi nel tie-break decisivo. Momenti difficili che il tennista italiano ha scandito con i soliti sfoghi plateali e molto coloriti per il linguaggio. "Faccio rinascere anche i morti!" e ancora "un ca..o di punto al servizio non lo faccio… ma perché non vai a fan….".
Risucchiato in una spirale di nervosismo e autocommiserazione, ha così agevolato il compito dell'avversario incassando l'ennesimo stop (era successo anche a Wimbledon e a Washington) e alimentando il suo score in negativo (ha vinto solo una delle ultime cinque partite). A sua parziale discolpa c'è una condizione fisica che dall'infortunio subito al Roland Garros non è stata più la stessa.
Musetti impreca: "I morti che camminano… la mia forza"
È il terzo set il frangente della partita nel quale Musetti getta alle ortiche la possibilità di vincere e liberarsi del francese. Troppe le opportunità sprecate, di cui due per andare a servire per il match, e, al tiebreak decisivo, poi, la combina grossa: Bonzi capisce che può affondare il colpo e approfittare delle pecche dell'italiano e non ha alcun timore nel giocare in maniera più aggressiva. Forza la mano e le giocate, strappa all'avversario i punti più importanti.
Clamoroso, abbastanza grottesco e pregno di vittimismo è la ramanzina che fa a se stesso. "Ho fatto una cazzata e ho perso il game – dice Musetti con sarcasmo -. Faccio resuscitare anche i morti. I morti che camminano! Questa è la mia forza!". Lo stesso telecronista non può restare indifferente e sfuma il concetto parlando di espressione "pittoresca" da parte dell'italiano che riesce a riesumare anche chi è ormai "nell'aldilà".
Lo sfogo contro se stesso: perde la testa per le difficoltà al servizio
Quel che si vede e, soprattutto, si sente in campo oppure si ricava interpretando il labiale di Musetti spiega bene qual è lo stato emotivo in cui versa. Non certo l'ideale per spuntarla sul francese che ha avuto il merito di crederci e metterci coraggio, restando freddo quando doveva. All'italiano, invece, ribolliva il sangue nelle vene e i nervi si sono surriscaldati. Dopo il break incassato all'inizio del terzo set il tennista di Carrara si lascia andare: "Un punto col servizio, un ca..o di punto col servizio proprio non lo faccio – si lascia sfuggire -. Un punto diretto col servizio non lo faccio nemmeno a pagarlo. Ma perché non vai a fan….".