Mensik fa arrabbiare i francesi al Roland Garros: “Mi ripetevo: fai come Djokovic contro Sinner”

Jakub Mensik impara in fretta. Il tennista ceco lo ha dimostrato anche al Roland Garros, in occasione del match vinto contro il padrone di casa Alexandre Müller. Il promettente 19enne ha mostrato carattere rispondendo per le rime al pubblico francese, schierato apertamente con l’atleta di casa. E lo ha fatto emulando il suo idolo, Novak Djokovic, con un gesto che il campione serbo ha già sfoderato in passato, anche in un confronto con Sinner, per reagire ai tifosi italiani.
Mensik contro il pubblico francese scatenato al Roland Garros
Mensik ha avuto la meglio sull’avversario in quattro set, conquistando l’accesso al secondo turno del Roland Garros. Un match reso ancora più complicato dall’atmosfera incandescente del Campo 14, dove il pubblico di casa ha cercato in tutti i modi di sostenere il proprio beniamino. La tensione è esplosa soprattutto nel terzo set, con il punteggio dei parziali in parità. Sotto 3-5, il giocatore ceco ha cambiato marcia, infilando quattro game consecutivi e portandosi avanti nel conto dei set.
Mensik direttore d'orchestra nel match contro Muller al Roland Garros
Mensik ha così spento gli ardori dei tifosi francesi, esplodendo in un urlo rabbioso. Dagli spalti sono piovuti fischi per il numero 19 del mondo, che ha risposto con una scena già vista nel circuito: ha iniziato a “dirigere” i rumori provenienti dalle tribune con le dita, mimando il gesto del direttore d’orchestra. Un gesto reso celebre proprio da Novak Djokovic, che lo ha usato per rispondere ai fischi del pubblico italiano durante un match delle ATP Finals contro Sinner, e poi ancora in Coppa Davis, sempre contro Sinner e Sonego nel doppio.
Le parole di Mensik su Djokovic e Sinner
Un omaggio, dunque, anche a Nole, che Mensik ha battuto nella finale del torneo di Miami. Un episodio che ha rafforzato la stima reciproca tra i due. Queste le parole del tennista ceco: "Nella mia testa pensavo che mi stessero incitando, che stessero cantando il mio nome. Quella è stata la chiave per me, perché se me la fossi presa, avrei iniziato a giocare male. Quindi me lo sono ripetuto per tutta la partita. E l'esultanza è stata quella che Novak ha fatto contro Jannik Sinner a Torino durante il Masters, dove ha mimato il direttore d'orchestra".