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Torneo di Wimbledon 2023 di tennis

Melissa Satta stravolta dalla tensione, anche lei è in campo con Berrettini: finisce in telecronaca

Melissa Satta a Wimbledon c’è e Matteo Berrettini vince, con buona pace degli odiatori social che avevano attribuito alla relazione con la showgirl il crollo del campione romano. La sofferenza di Melissa in tribuna durante il match con Zverev diventa l’altra storia della partita: la regia segue la sua partecipazione emotiva ed anche in telecronaca se ne accorgono.
A cura di Paolo Fiorenza
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Matteo Berrettini è tornato e ha scelto – come fanno i cavalli di razza – un palcoscenico di altissimo prestigio come il torneo di Wimbledon per mostrare al mondo che The Hammer è vivo e intenzionato a riprendersi tutto quello che gli è scivolato dalle mani negli ultimi mesi. Un periodo segnato dai tanti problemi fisici che ne hanno condizionato i risultati e fatto crollare la classifica – in primis l'infortunio agli addominali – ma anche da momenti di sfiducia e avvilimento. Sono stati mesi difficili per Matteo, finito anche nel tritacarne dei social per la sua storia con Melissa Satta.

L'urlo di liberazione di Matteo Berrettini dopo aver chiuso il match con Zverev a Wimbledon
L'urlo di liberazione di Matteo Berrettini dopo aver chiuso il match con Zverev a Wimbledon

Il 27enne romano ha avuto una prima parte di stagione che non può che essere definita che disastrosa: sconfitto al primo turno da Murray all'Australian Open, poi ha perso nei quarti da Rune ad Acapulco, all'esordio al Masters 1000 di Indian Wells da Taro Daniel, addirittura nei quarti del challenger di Phoenix da Shevchenko. E ancora è stato battuto al primo turno del Masters 1000 di Miami da McDonald, poi ha dato forfait prima di scendere in campo negli ottavi di Monte Carlo – dove avrebbe dovuto affrontare Rune – e ha saltato tutta la stagione sulla terra battuta, tornando dopo due mesi di stop a Stoccarda sull'amata erba, solo per incassare una secca sconfitta con Sonego. Una mazzata che lo ha portato ad uscire dal campo in lacrime.

Sceso al numero 38 del ranking ATP, Berrettini non sapeva neanche se avrebbe partecipato al torneo di Wimbledon, teatro di uno dei più grandi risultati della sua carriera (la finale raggiunta due anni fa e persa con Djokovic) ma anche della delusione enorme del ritiro per Covid dello scorso anno. Invece Matteo si è presentato a Londra in buone condizioni e cammin facendo ha ritrovato anche la fiducia, battendo nell'ordine Sonego, De Minaur e infine ieri Zverev. La svolta è stato il match di primo turno col suo grande amico Lorenzo Sonego, durato tre giorni: una rivincita di Stoccarda che ha visto Berrettini assomigliare sempre più al campione che un anno e mezzo fa arrivato al numero 6 mondiale. La fiducia crescente ha poi fatto sì che i due match successivi contro De Minaur e Zverev fossero due prove di forza vinte senza concedere un set: servizio e dritto di Matteo sono ancora lì, devastanti come ai bei tempi.

Il passaggio agli ottavi di finale di Wimbledon – dove lunedì affronterà il numero uno al mondo Alcaraz – ha spazzato via anche tutte le male lingue che erano arrivate ad attribuire alla vita extra campo di Berrettini le ragioni del suo crollo, indicando specificatamente nella relazione con Melissa Satta il motivo della sua ‘distrazione'. Una tesi ovviamente ridicola, propalata velenosamente via social, come ormai succede spesso in quest'epoca di odiatori seriali.

Ebbene, Melissa a Wimbledon c'è e Matteo vince: la 37enne showgirl – presente sulle tribune dell'All England Club a fare il tifo per il suo compagno – si sta godendo la versione tennistica migliore del romano, con cui fa coppia fissa dai primi mesi di quest'anno. Ci sarebbe da parlare di rivincita sulle voci cattive, ma così facendo non si farebbe altro che dare loro credito: la verità è che la vita privata di Berrettini è solo affar suo e i problemi dello sportivo non sono certo nati per qualcosa che gli ha scaldato il cuore, altro che abbatterlo.

Matteo Berrettini e Melissa Satta assieme a Cannes nello scorso maggio
Matteo Berrettini e Melissa Satta assieme a Cannes nello scorso maggio

Melissa c'è e scopre sulla sua pelle cosa significhi seguire con coinvolgimento emotivo un tennista, in uno sport in cui ogni palla può valere la differenza tra vittoria e sconfitta. In alcuni momenti, come nei due tie-break del match contro Zverev, la tensione la divora completamente, quasi non riesce neanche a respirare. La Satta abbassa gli occhi, non vuole guardare, si può quasi sentire il suo cuore battere a mille mentre poco più in là infuria la battaglia. È quella cosa che ci fa stare bene o male quando qualcuno vicino a noi sta bene o male, quella cosa che si chiama amore e forse è proprio come il tennis, si vince e si perde.

La regia inglese non molla più Melissa e la elegge a deuteragonista del dramma del centrale: ogni respiro di Matteo rivive negli occhi appassionati di lei, ogni punto fatto è una sua apnea che finisce, ogni gesto di esultanza del romano è anche una carezza che vola verso la tribuna a cercare l'altra metà del cielo londinese. La Satta in alcuni frangenti appare così trasfigurata che anche i telecronisti di Sky, Luca Boschetto e la sua spalla tecnica Ivan Ljubicic non possono fare a meno di sottolinearlo. "È dura seguire questo sport, Melissa. Bisogna conviverci, benvenuta", dice il croato. Alla fine tanta sofferenza non fa altro che accrescere la gioia per il premio che aspetta chi non camminerà mai solo: la vittoria di Matteo, i suoi occhi puliti. Lo chiamano amore, forse è il tennis.

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