La surreale conferenza dell’Italia campione in Davis, scoppiano tutti a ridere: cosa è successo

La conferenza stampa dell'Italia che ha appena vinto la Coppa Davis 2025 è davvero surreale. A un certo punto, il clima sembra quello di una scolaresca che ha superato l'esame e, con la promozione in tasca, ha solo voglia di fare bisboccia. Arriva una domanda normalissima da un giornalista straniero (nel video si sente anche la voce dell'interprete che traduce il quesito) ma scoppiano tutti a ridere. Tutti, nessuno escluso. Nemmeno il capitano Volandri riesce a contenersi: tiene lo sguardo basso sul cellulare, mentre legge qualche messaggio, e cerca di dissimulare. Deve mettere una mano davanti alla bocca. "È dura eh…", ripete il traduttore con tono ironico mentre i suoi interlocutori provano a darsi una sistemata cercando di restare seri. "È dura eh…", sì è difficile davvero non lasciarsi prendere dalla gioia contagiosa per un successo arrivato (anche) senza Jannik Sinner (la cui profezia s'è avverata in pieno) né Lorenzo Musetti.
Arriva una domanda in inglese, i giocatori dell'Italia scoppiano a ridere
Dietro il tavolo ci sono i giocatori che hanno fatto l'impresa, da una lato c'è Vavassori che ha il telefonino in pugno e riprende la scena… al centro c'è il capitano Volandri che ha al suo fianco il protagonista della serata: è Cobolli, il giocatore che in 3 set, dopo un match molto tirato e iniziato malissimo, è riuscito a domare Munar. L'adrenalina è ancora in circolo, l'euforia è a fior di pelle. E dopo quella scenetta comica sul palco, quando la tradizionale "insalatiera" s'è rotta tra le mani di Bolelli, ne arriva anche un'altra più o meno dello stesso tenore. Succede in sala stampa, quando un giornalista si rivolge al tennista romano: gli chiede come s'è sentito durante la partita contro Munar e, più ancora, cosa ha provato quando ha messo a segno l'ultimo punto, quello che ha fatto scattare la festa.

"Qual è la tua sensazione dopo aver portato a casa questo successo, dopo quel punto", la voce dell'interprete agevola la comprensione ma è tutto inutile: da Berrettini a Vavassori, nessuno ce la fa a trattenersi. Cobolli addirittura esplode in una risata sguaiata. Per quanto sia comprensibile il momento di grande felicità che stanno vivendo, quella reazione un po' spiazza la platea di reporter. "Dai… Flavio che poi…", è Berrettini a invitare il compagno di nazionale a darsi un tono in segno di rispetto. Cobolli, che si sente messo in mezzo, replica: "Ho capito… ma se mi fate ridere". Poi cerca di articolare la risposta in inglese, lo fa contenendosi a stento.
Cobolli alla giornalista: "Ma che è un'interrogazione"
Esilarante, così può essere definita la conferenza stampa dell'Italia che tocca una vetta altissima di comicità (sia pure involontaria) quando Cobolli, rispetto all'insistenza di una giornalista, si mostra infastidito: "Parlamene", dice la reporter. Il tennista sgrana gli occhi. "Oh… no, ma che è un'interrogazione".