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Jannik Sinner in semifinale a Pechino: “Serve solidità, il tennis è una questione psicologica”

Jannik Sinner si è qualificato per le semifinali dell’ATP 500 di Pechino. Il numero 2 ATP dopo la partita ha parlato anche del cambiamento nel suo gioco, l’obiettivo è stato realizzato anche contro Maroszan, piegato anche grazie alla sua solidità mentale.
A cura di Alessio Morra
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Jannik Sinner continua a battere sulla strada del cambiamento e continua a vincere. I numeri con la percentuale di prime di servizio non sono stati splendidi, solo il 57%, ma l'esecuzione è stata ottima (70). Soprattutto è arrivato il 6-1 7-5 a Maroszan, piegato in due set. L'italiano si è qualificato per le semifinali dell'ATP 500 di Pechino, che disputerà contro de Minaur martedì.

A caldo, dal campo di Pechino, Sinner ha analizzato la partita sottolineando l'unico momento di difficoltà, superato con brillantezza ma soprattutto con solidità mentale: "Il primo set è iniziato bene, nel secondo bene abbiamo giocato bene entrambi, ho avuto chance di break ma non le ho sfruttate. Lui è uno che può raggiungere un picco molto alto, lo sapevo, ha servito per il set ma ha commesso degli errori che mi hanno aiutato a recuperare e vincere in due set. Serve solidità in questi momenti, è una questione psicologica. In questi momenti cerco di lottare. Sono contento per come ho lottato".

Poi gli è stato chiesto quanto sia importante chiudere bene la stagione? La risposta è stata duplice. Perché ha rimarcato il basso numero di tornei giocati in questo 2025 e ha parlato anche delle novità che sta apportando al suo gioco: "Questo è il motivo per cui ci alleniamo, vediamo come finirò l'anno. Considerate sempre i pochi tornei che ho giocato, otto, il numero di vittorie è importante, ed è fantastico per me. Ho provato a cambiare un pò, ho attaccato di più, sono andato più rete e ha funzionato. Ma a volte cambiare ritmo è stato difficile oggi, perché abbiamo giocato a grande velocità, sono abbastanza soddisfatto".

Infine due parole sul prossimo avversario, il suo amico de Minaur, battuto dieci volte in dieci confronti diretti: "Questi campi sono unici lenti, difficili ottenere punti, è una grande sfida per me. Alex è migliorato tanto negli ultimi mesi, ha giocato bene, mi aspetto una partita difficile. Così come sarà per lui".

La versione di Sinner 3.0 prosegue nel suo cammino. Maroszan non è un campione, ma era un avversario ostico, invece è stato spazzato via. L'ungherese tiene la battuta in avvio, poi viene travolto da Jannik che rapidamente si fa sentire, alza il ritmo e per il magiaro non c'è scampo. Break, poi un altro e un altro: 6-1 in 26 minuti. Il secondo set ha almeno un minimo di equilibrio in avvio. L'equilibrio procede. Sul 3-3 l'ungherese fiuta una chance, Jannik chiude ogni sogna e nel game successivo si procura palle break, non le sfrutta: 4-4.

Sinner perde poi la battuta, incredibilmente. Maroszan va a servire per il set ma scioglie cedendola a sua volta a zero, 5-5. L'ungherese da quel momento esce dal campo mentalmente e viene travolto. Finisce 6-1 7-5. Sinner è in semifinale, sfiderà l'australiano Alex de Minaur, che ha sempre battuto in numerosissimi precedenti.

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