Jack Draper crolla a Wimbledon: “Fa molto male. Questa è la sconfitta più dura della mia vita”

Jack Draper è già fuori dal torneo di Wimbledon. Era la speranza degli inglesi, era il numero 4 del tabellone, ma ha clamorosamente perso contro Marin Cilic, che è stato finalista otto anni fa ma che era finito nei bassifondi del tennis, e che aveva giocato e vinto un challenger poche settimane fa. La delusione di Draper è infinita, il colpo è fortissimo per il britannico, che dopo l'incontro era letteralmente distrutto.
"Sono frustrato e arrabbiato"
Cilic è stato un tennista di prima fascia, ma a causa di tanti infortuni è calato tanto in classifica, un paio di sprazzi e stop. Sul campo numero 1 di Wimbledon è tornato per un giorno (almeno) un uomo copertina. Draper non se l'aspettava, ha perso i primi due set, ha vinto il terzo, ma poi ha capitolato al quarto. In una conferenza stampa ricca di giornalisti inglesi e tanti microfoni non ha nascosto la sua delusione: "Sono molto frustrato e ovviamente sono molto arrabbiato. Questa è probabilmente una delle sconfitte più dure della mia vita. Cilic ha giocato una partita incredibile dall'inizio alla fine, ha meritato la vittoria, ma fa molto male".
L'onesta disamina di Draper: "Oggi non sono stato bravo"
La pressione per i tennisti inglesi a Wimbledon è sempre fortissima. E a Draper è stato chiesto se la pressione ha fatto la differenza, in negativo, in questa edizione del torneo per lui. Il numero 4 ATP ha dichiarato con onestà che la pressione non è stato un problema per lui, ma considerando tutto ha voluto esaltare Murray, vincitore del torneo per due volte: "Questa sconfitta mi fa pensare che quello che Andy ha ottenuto, cioè vincere il torneo due volte è semplicemente incredibile. La pressione non è stato un problema per me oggi. Non è stato quello. Semplicemente non ho giocato abbastanza bene oggi. Ho perso contro un giocatore migliore. Non sono sceso in campo pensando ‘Sono sotto pressione'. Oggi non sono stato abbastanza bravo. Non sono riuscito a trovare il livello che volevo. Non ho giocato all'altezza".