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Torneo di Wimbledon 2023 di tennis

Enorme Sinner a Wimbledon, ma Djokovic non si arrende mai: rimonta Jannik da 0-2 a 3-2

Djokovic batte Sinner in cinque set (5-7, 2-6, 7 6, 6-2, 6-2) e accede alle semifinali del torneo di Wimbledon. Onore delle armi al tennista italiano che ha tenuto testa al campione serbo in una battaglia durata tre ore e mezza.
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A cura di Maurizio De Santis
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Novak Djokovic esulta. La vittoria sofferta in cinque set contro Sinner lo proietta in semifinale a Wimbledon.
Novak Djokovic esulta. La vittoria sofferta in cinque set contro Sinner lo proietta in semifinale a Wimbledon.
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Djokovic ha rischiato di pagare il blackout di nervi ma alla distanza, complice il calo fisico dell'avversario e i numeri da fuoriclasse, s'è ripreso tutto. È passato dal 2-0 al 3-2 contro Sinner, ha rimesso le cose a posto dopo un bello spavento e aver concesso (anche troppo) all'avversario la possibilità di sognare il colpo grosso sull'erba. Sotto col prossimo in semifinale, a Wimbledon Nole attende Cameron Norrie.

Onore delle armi all'italiano, battuto in cinque set (5-7, 2-6, 7-6, 6-2, 6-2), ma la classe del campione ha fatto la differenza alla distanza. Jannik esce a testa altissima dopo tre ore e mezza di battaglia e con in tasca una soddisfazione non di poco conto avendo centrato i quarti nel torneo inglese per la prima volta in carriera.

Stropicciamo gli occhi e battiamo le mani fino a quando fa male. L'azzurro merita l'applauso più caloroso per la prestazione offerta contro il serbo favorito. La sua faccia dà la spiegazione migliore di quel che è stata la sua partita contro l'alto-atesino: un po' sbuffa, abbassa lo sguardo, fa una smorfia, alterna momenti di lucidità e di classe ad altri in cui la luce si spegne all'improvviso, resta accecato dai lampi dell'avversario poi scandisce l'euforia dei colpi migliori chiamando a raccolta il pubblico.

Cosa è successo al serbo? Non riesce a comprenderlo nemmeno lo stesso Nole che sul 3-0 del primo set maturato in dieci minuti deve aver fatto male i conti. Credeva che la strada sarebbe stata tutta in discesa. Che sì, forse, avrebbe concesso qualcosa all'azzurro perché non gli serve stravincere ed è meglio centellinare le energie. Che avrebbe domato con esperienza e dall'alto della sua stazza di campione anche il talento dell'alto-atesino.

L'incedulità di Djokovic: dopo un avvio strepitoso resta sorpreso dalla grande rimonta di Sinner
L'incedulità di Djokovic: dopo un avvio strepitoso resta sorpreso dalla grande rimonta di Sinner

Credeva… poi la pazienza, la maturità, la forza dei nervi distesi, la freschezza atletica del ‘ragazzo' gli hanno tirato un brutto scherzo. Come un tiro che centra il net e ti beffa. Sinner, però, è stato molto di più che fortunato. Non basta la benevolenza della sorte per rimontare in 57 minuti dal 4-1 fino al 7-5 del primo set (sventando anche il break del possibile 5-1 per il serbo) e imporsi in mezz'ora per 6-2 nel secondo.

Distrazione fatale. A Djokovic costa cara come la convinzione che le palle corte giocate soprattutto nel primo set lo avrebbero aiutato a colmare un gap di condizione oltre che mettere in difficoltà, sfiancare e togliere fiato a Sinner.

Talento, coraggio, fiducia. Con questi ingredienti Sinner gioca un ottimo tennis al cospetto del campione serbo.
Talento, coraggio, fiducia. Con questi ingredienti Sinner gioca un ottimo tennis al cospetto del campione serbo.

Il secondo set certifica da una parte c'è un giocatore (l'italiano) che ci mette costanza e forza di volontà, senza strafare, lasciando che i colpi (anche quelli lodevoli) scivolino via senza sbavature, dall'altra c'è un campione che fa una fatica tremenda a (ri)prendere in mano le redini dell'incontro. Con un parziale di 12 game a 3 vinti dall'1-4 del primo set Sinner apre un varco e nel secondo fa sfoggio di un dato straordinario: 4 punti concessi al servizio ma con una percentuale bulgara di punti vinti (100%, 11/11).

Alti e bassi. Il terzo set è un caleidoscopio di umori per Djokovic. Lo vince, sventa il pericolo (e la mortificazione) di ritrovarsi sconfitto e accompagnato alla porta dall'italiano ma aggrapparsi a tutta la propria classe per restare in partita. Esce dall'ombra e poi vi ritorna. Alza le braccia al cielo, sorride e chiama l'esultanza del pubblico quando piazza un colpo dei suoi è allunga (di nuovo) sul 4-1.

Una panoramica della porzione di campo di Jannik Sinner: l'azzurro replica al servizio dell'avversario.
Una panoramica della porzione di campo di Jannik Sinner: l'azzurro replica al servizio dell'avversario.

Poi resta di sasso e null'altro può fare che stare a guardare dinanzi alle due palle corte e al lob che l'avversario gli sventola sotto il naso. Un affronto che il serbo lava alla sua maniera: alza il ritmo, abbassa la percentuale di errore e vince il terzo set (6-3) in 42 minuti. Sinner cala un po' e accusa il colpo. Ma non crolla. Chi avrebbe mai pensato che si sarebbe arrivati al quarto set? Forse nemmeno lui…

Nel quarto set la partenza è in salita per Sinner che parte male con due doppi falli. Djokovic fa sua subito una palla break ma il dritto incrociato dell'alto-atesino lo ricaccia all'indietro. La stanchezza dell'avversario (che affiora nella difficoltà palesata negli scambi prolungati) e la veemenza del serbo spostano l'ago della bilancia dalla sua parte (4-0).

Djokovic aiuta Sinner a rialzarsi dopo la storta presa durante uno scambio. Per fortuna la caviglia sinistra non gli impedisce di tornare in partita.
Djokovic aiuta Sinner a rialzarsi dopo la storta presa durante uno scambio. Per fortuna la caviglia sinistra non gli impedisce di tornare in partita.

Jannik subisce il servizio della stella balcanica, che sale 40-0 dopo un dritto in controbalzo, gioca sulle righe e sfodera un livello di tennis degno della sua storia. Nole serra il pugno, guarda verso le tribune e porge il dito vicino all'orecchio, come a dire: non vi sento. L'azzurro esce dal torpore e con orgoglio interrompe la serie di cinque giochi di fila di Nole (4-1).

Resiste fino al 5-2, mette male il piede per terra e prende una leggera distorsione al piede sinistro (ma si riprende subito con Nole che lo soccorre) poi torna in gara annulla un set point, guadagna una palla break ma non la capitalizza. Dopo oltre 3 ore (6-2 per il serbo) si va al quinto set.

Djokovic alza il ritmo del gioco e sfodera grandi giocate con le quali ridimensiona le ambizioni di Sinner.
Djokovic alza il ritmo del gioco e sfodera grandi giocate con le quali ridimensiona le ambizioni di Sinner.

Nel quinto set Djokovic sfiora la perfezione in battuta e martella Sinner. È in fiducia, gli riesce tutto. L'italiano resta aggrappato al match replicando colpo su colpo: il parziale di 3-1 sembra una sentenza, trova la forza e il guizzo per allungare ancora un po' il duello (3-1) poi subisce il ritorno prepotente del serbo che sulle ali dell'entusiasmo nel game decisivo si porta sul 40-0 in maniera rapida. Chiude i conti e torna ancora in semifinale.

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