Dominic Thiem: “Da ragazzino il tennis può costare fino a 1 milione. Senza premi, spendi e basta”

Si è sempre detto che il tennis è prevalentemente uno sport per ricchi. Negli anni in realtà la platea si è allargata e la possibilità di giocare si è ampliata. Ma se si vuole provare a diventare un professionista e se si vuole cercare di diventare un giocatore di livello servono molti soldi. Alla domanda dalle pistole fumenti ha risposto Dominic Thiem, ex numero 3 ATP, campione Slam e più volte finalista a livello Major. L'austriaco ha fatto i conti spiegando che serve un buon milione di euro per finanziare un ragazzino che vuole diventare un tennista. Chi non ce la fa economicamente spesso si rivolge a finanziatori esterni, che poi però pretendono più di quanto hanno investito.
"Giochi tanto e non guadagni"
Thiem non ha bisogno di presentazioni. Vinse gli US Open del 2020 e se non si fosse trovato di fronte Nadal il Roland Garros lo avrebbe conquistato come il connazionale Muster. Ha lasciato il tennis dopo averci provato e riprovato dopo una serie di infortuni. Parlando a ‘Jot Down Sport' ha parlato di quanto è costoso il tennis per un giovane che vuole provare a raggiungere il circuito professionistico. Le cifre sono notevolissime: "L'allenamento è costoso e soprattutto già quando hai 15 anni cominci a viaggiare tanto, tra gli Slam junior e gli altri tornei viaggi tra le 30 e le 35 settimane l'anno, quasi come un professionista. Tutto senza premi in denaro. Spendi e basta. Dai 13 ai 18 anni o quantomeno fino a quando il tennista o la tennista non iniziano a guadagnare bisogna sborsare quasi un milione in totale, una cifra altissima che nessuno può permettersi".

L'ex numero 3 del mondo spiega che nell'Academy che ha aperto in Austria prova ad aiutare le famiglie che hanno meno risorse, perché così anche chi ha talento può provare a inseguire il sogno.
Ci sono tennisti che hanno un finanziatore
Infine Thiem ha parlato di una prassi che è molto nota a chi è addentro al tennis, e che è valsa anche per giocatori d'elite come l'ex numero 1 WTA Ana Ivanovic, il bulgaro Dimitrov, ma anche per Marat Safin, due volte campione Slam e numero 1 ATP. Tutti loro hanno trovato un finanziatore che ha elargito denari a giovani promettenti e che però in cambio ha ottenuto una percentuale sui guadagni futuri: "È una soluzione abbastanza comune: qualcuno investe 50.000 o 100.000 euro l'anno su di te e, in cambio, riceve una percentuale dei tuoi guadagni futuri, limitata a un certo importo. L'ho fatto anch'io quando avevo 15 o 16 anni: ricevevo 80.000 euro all'anno e li ho restituiti a partire dai 21 anni, quando ho iniziato a guadagnare molto di più".

Thiem smonta il mito sui grandi guadagni dei tennisti
E anche i guadagni dei professionisti veri non sono tutti ‘puliti'. Perché le spese sono tante. Thiem porta l'esempio del premio di Wimbledon per chi perde al primo turno, e cioè 75 mila euro. Di quella somma il 60%, quindi circa 40 mila, il tennista ‘la perde': "Ci sono le tasse nel paese in cui si gioca, poi nel proprio, il costo dell'allenatore, del fisioterapista, dei viaggi e delle attrezzature. Anche con gli sponsor si devono pagare le tasse in base ai giorni trascorsi in paesi come il Regno Unito o gli Stati Uniti".