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Djokovic non molla, non si vaccinerà contro il Covid: “Disposto a saltare gli altri Slam”

Novak Djokovic rompe il silenzio dopo l’espulsione dall’Australia proseguendo la sua battaglia contro il vaccino anti-Covid. Il tennista serbo è disposto a saltare tutti gli altri tornei dello Slam della stagione pur di non vaccinarsi.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo l'esclusione dagli Australia Open, Novak Djokovic è tornato a parlare ma sembra convinto a proseguire la sua battaglia contro il vaccino anti-Covid. Pur rifiutando l'etichetta di No-Vax, il tennista serbo ha detto che preferirebbe perdere i futuri trofei di tennis piuttosto che essere costretto a vaccinarsi contro il Covid.

Parlando in esclusiva alla BBC,  il numero uno della classifica ATP ha infatti insistito sul fatto che non dovrebbe essere associato al movimento anti-vax, in quanto lui non è contrario alla vaccinazione ma sostiene il diritto di scelta del singolo individuo. Nella lunga intervista concessa alla TV britannica a Djokovic è stato chiesto se avrebbe sacrificato la partecipazione a competizioni come Wimbledon e Roland Garros per la sua posizione sul vaccino. "Sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare" è stata la sua secca risposta che non lascia spazio a dubbi.

Il 20 volte vincitore dei tornei del Grande Slam è stato espulso dall'Australia il mese scorso dopo che il governo ha annullato il suo visto di ingresso in quanto non vaccinato. Il 34enne aveva ha dichiarato di aver ottenuto un'esenzione medica per entrare nel Paese per giocare agli Australian Open poiché aveva da poco contratto il Covid-19. Tuttavia, il ministro dell'immigrazione australiano, Alex Hawke, ha cancellato personalmente il suo visto sulla base del fatto che la sua presenza avrebbe potuto incitare "disordini civili" e incoraggiare sentimenti anti-vaccino.

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"Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni – ha detto a riguardo Novak Djokovic alla BBC, confermando di aver fatto i vaccini da bambino –, ma ho sempre sostenuto la libertà di scegliere cosa mettere nel proprio corpo". Il serbo dunque è disposto a rinunciare alla possibilità di aggiungere altri trofei alla sua già impressionante bacheca e a raggiungere il primatista Rafael Nadal per numero di Slam vinti in carriera qualora per farlo fosse obbligato a vaccinarsi.  Alla domanda sul perché, ha risposto: "Perché i principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile. Non sono mai stato contrario alla vaccinazione. Capisco che a livello globale, tutti stanno cercando di fare un grande sforzo per gestire questo virus e vedere, si spera, una fine presto a questo virus".

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