Cobolli svela cosa ha evitato il giorno prima della finale di Davis: “Sapevo che poteva disturbarmi”

Flavio Cobolli è stato l'eroe della Davis 2025. Berrettini ha fatto sempre il suo, così come Cobolli, vincendo tutte e tre le partite. Ma il numero uno dell'Italia a Bologna è uscito fuori da due partite straordinarie per intensità. Due vittorie epiche per il romano che ha materialmente regalato il titolo numero quattro all'Italia. La scena dopo la partita se l'è divisa con l'amico di sempre Berrettini, ma va da sé che chi vince il punto decisivo in automatico è la stella. La spontaneità e la gioia di Cobolli hanno vinto su tutto.
Cobolli eroico contro Bergs e Munar
Un ragazzo d'oro Flavio Cobolli che in campo ha mostrato già grandi cose e che si è fatto conoscere totalmente dal grande pubblico con le partite vinte a Bologna. Due imprese. Partite epiche, quelle che la Davis regala, pure quelle con la formula moderna. Ha annullato 7 matchpoint a Bergs in semifinale, prima di vincere lui all'ottavo matchpoint. In rimonta ha battuto un coriaceo Munar, che nonostante grandi limiti anche tecnici ha battagliato per tre ore alla pari.

PlayStation tutto il giorno, Volandri non conferma
Chiusa l'opera è scattata la festa e Flavio la copertina se l'è presa totalmente anche grazie alla sua spontaneità. Lui, che da ragazzino è stato ‘costretto' a scegliere tra il tennis e il calcio, giocava con le giovanili della Roma, ha ricordato cosa fecero gli Azzurri di Lippi prima della finale dei Mondiali 2006 e lo ha replicato con i suoi compagni: "Abbiamo provato a rifare come i campioni del mondo del 2006, tutto il giorno alla PlayStation".
Capitan Volandri, ore dopo, in conferenza stampa lo ha bonariamente smentito: "No, tutta la giornata alla PlayStation no. Ma la sera sì. Questa è stata una delle cose che mi hanno chiesto di far avere loro. Si divertono e si rilassano, è sempre un ottimo modo per scaricare mente, per pensare ad altro e allontanare la tensione prima di una giornata importante".
"Ho fatto rispondere ad altri, ho cercato di non usare tanto il cellulare"
Ma una cosa il capitano non la può smentire. Perché Cobolli sempre candidamente ha spiegato che nelle ore tra l'epica vittoria con Bergs e quella con Munar non ha usato il telefono, o quasi: "Ho cercato di non usare tanto il cellulare, ho fatto rispondere ad altri, sapevo che in previsione della finale poteva disturbarmi".
I grandi traguardi si raggiungono anche grazie all'attenzione assoluta ai dettagli. Cobolli ha dimostrato di avere lo stesso spirito che hanno i veri campioni. Questo successo, c'è da scommettergli, gli darà una grandissima iniezione di fiducia per la prossima stagione, dove proseguirà a scalare la classifica mondiale.