Casper Ruud: “Agli US Open odore di marijuana ovunque, è fastidioso. Giochi e c’è chi fuma canne”

US Open, abbiamo un problema. Come accaduto in passato, anche nell'edizione 2025 dello Slam americano bisogna registrare le lamentele dei tennisti per un curioso inconveniente. Un persistente e acre odore infastidisce, e non poco, i giocatori che si sono sfogati per questa situazione. Casper Ruud non ha usato mezzi termini per sottolineare la presenza della puzza di marijuana anche a Flushing Meadows.
Ruud e l'odore di marijuana agli US Open
Il tennista norvegese, finalista degli US Open 2022, non ha ancora esordito in singolare, ma ha avuto modo di saggiare l'atmosfera dello Slam nel torneo di doppio misto, dove è arrivato in finale al fianco di Iga Swiatek. E proprio dopo la sconfitta contro gli azzurri Errani e Vavassori, Ruud ha dichiarato: "Per me, questa è la cosa peggiore di New York. L'odore è ovunque, anche qui sui campi. Dobbiamo accettarlo, ma non è il mio odore preferito".
Ai media norvegesi, Ruud, sempre molto pacato, ha sottolineato le difficoltà della situazione: "È piuttosto fastidioso giocare, essere stanchi e, a pochi metri di distanza, trovare qualcuno che fuma marijuana. Non possiamo farci niente se la legge non viene revocata… ma ho forti dubbi che ciò accadrà".

L'odore di marijuana si sente ovunque, lamentele anche in passato
A quale legge fa riferimento il tennista? Nel 2021 lo stato di New York ha approvato una norma che legalizza la cannabis a uso ricreativo. Negli impianti del torneo è vietato fumare, ma non altrove, dove è consentito l'uso del tabacco. Una situazione difficile per i giocatori, che spesso devono fare i conti con lo stress delle partite e le complicazioni delle condizioni ambientali.
In passato altri campioni della racchetta, come Zverev o Maria Sakkari, avevano parlato di questo problema. La greca in particolare dichiarò: "L'ho annusato, ma era quello. Non era qualcosa a cui prestavo attenzione. A volte senti l'odore del cibo, a volte l'odore delle sigarette, a volte l'odore dell'erba. È qualcosa che non possiamo controllare perché siamo in uno spazio aperto. C'è un parco sul retro. Le persone possono fare quello che vogliono".