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Berrettini è in finale a Marrakech, ‘the hammer’ è tornato: sfiderà Carballes Baena per il titolo

Il tennista romano ha battuto in 3 set l’argentino Navone, nel match per conquistare il titolo sfiderà Roberto Carballes Baena. La finalissima per il titolo si disputa domani, domenica 7 aprile, alle ore 16. “Non ricordo nemmeno quando ho giocato l’ultima”.
A cura di Maurizio De Santis
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Matteo Berrettini ce l'ha fatta, è in finale al torneo Atp di Marrakech. The Hammer ha battuto in 3 set (6-7, 6-3, 6-2) e 2 ore e 42 minuti di gioco.  l'argentino Mariano Navone e adesso nel match che vale il titolo sfiderà lo spagnolo Roberto Carballes Baena (che ha sconfitto il russo Pavel Kotov 6-4, 6-2). "Non ricordo nemmeno quando ho giocato l'ultima", dice con un filo di voce in attesa di domani (ore 16) quando, a distanza da due anni in un torneo del circuito maggiore (nel 2022, a Napoli), proverà a gridare ancora per la soddisfazione (gli è riuscito, sempre nel 2022, al Queen's Club Championships di Londra).

L'urlo lanciato al momento del punto decisivo ha sancito una vittoria bella. Ne assapora finalmente il gusto dopo tanta amarezza, a margine di un incontro dove – eccezion fatta per qualche rimpianto nel primo set – ha sempre tenuto in pugno la partita. Il resto è stato un dominio assoluto di Berrettini.

"Sono stanco, ma anche molto felice – le prime frasi a caldo -. Quella contro Navone è stata sicuramente la più dura della settimana. Le condizioni sono cambiate ma dico grazie al pubblico che mi ha dato grande sostegno". Sorride poi si concede anche un pizzico d'ironia a corredo del successo. "Sono felice per la finale di domani. Nemmeno riesco a pensare a quando è stata l'ultima volta in un torneo Atp… però, sono contento perché ho davvero lavorato tanto per stare bene". Marrakech e poi Monte Carlo, Berrettini prende fiato e frena. "È presto, meglio pensare prima alla finale".

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Testa all'iberico dopo aver rimesso piede in top 100: nel ranking Atp Matteo è 95°, grazie a un balzo di 40 posizioni. E non è finita, manca solo la ciliegina sulla torta che può piazzare in cima superando anche il prossimo avversario: in caso di trionfo salirebbe ancora qualche gradino, fino all'84ª piazza. È un appuntamento da cerchiare in rosso sul calendario perché può segnare il primo acuto del tennista romano dopo aver a lungo sofferto per gli infortuni e una condizione atletica precaria. Ha lasciato tutto alle spalle e ripreso a ‘martellare' gli avversari.

Il trend della partita è raccontato (anche) dai dati statistici. Berrettini ha piazzato 6 ace, ha vinto il 77% dei punti con la prima di servizio (50/65) e ottenuto il 52% con la seconda (11/21). Chiaro anche un altro aspetto: ha lasciato solo due palle break all’argentino. Pure nel primo set, dove il sudamericano è apparso un po' più lucido al tie-break vanificando la rimonta dell'azzurro – ha comunque realizzato un numero di punti maggiore rispetto a Navone (42-41, per un totale di 107-86).

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