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Alcaraz si rifiuta di obbedire all’ordine tassativo dell’arbitro nel match con Nardi: “Non lo farò”

Carlos Alcaraz ha battuto Luca Nardi negli ottavi di finale del torneo di Cincinnati e affronterà Rublev nei quarti. Il match del numero due al mondo ha vissuto un momento di tensione col giudice di sedia durante un cambio di campo: Alcaraz si è rifiutato di obbedire.
A cura di Paolo Fiorenza
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Carlos Alcaraz si è detto molto soddisfatto e in fiducia dopo la vittoria negli ottavi di finale del torneo di Cincinnati contro il nostro rampante Luca Nardi: il numero due al mondo – che adesso affronterà Rublev nei quarti – ha già ‘rosicchiato' 200 punti a Jannik Sinner, visto che l'altoatesino difende la vittoria dello scorso anno e dunque può solo pareggiare – nella migliore delle ipotesi, ovvero i 1000 punti di un eventuale nuovo successo – il suo attuale punteggio in vetta al ranking ATP. Il match con Nardi è andato via liscio nel primo set chiuso 6-1 in meno di mezz'ora, mentre nel secondo c'è stata più battaglia (lo spagnolo era sotto 4-2) fino al 6-4 finale in un'ora e 22 minuti totali. La partita ha vissuto peraltro un momento di tensione nel primo set, quando Alcaraz si è rifiutato categoricamente di obbedire a un ordine tassativo del giudice di sedia.

Lo scambio acceso tra Carlos Alcaraz e i giudice di sedia durante il match con Luca Nardi

Il punteggio in quel momento era 4-1 per il 22enne di Murcia, quando al cambio di campo l'arbitro gli si è rivolto in maniera perentoria, chiedendogli di coprire il logo sulla sua borraccia (Evian). L'americano Greg Allensworth gli ha spiegato che il logo era in contrasto con gli accordi di sponsorizzazione del torneo di Cincinnati: "È quello che ci è stato detto", ha scandito, facendo capire che la richiesta arrivava da qualcuno sopra di lui.

Tuttavia Alcaraz, che è legato al marchio francese da un contratto di sponsorizzazione siglato qualche settimana fa e che per esporre quel logo a favore di telecamera prende una cifra descritta come "a sette cifre", ha risposto negativamente alla richiesta. I microfoni posti sul campo hanno catturato la voce dello spagnolo ribattere con veemenza prima di continuare a usare la sua bottiglia normalmente e riporla sempre col marchio ben visibile. "Sì, ma non è stata colpa mia – ha replicato secco – Perché dovrei coprirla se non è stata colpa mia? Solo perché è colpa vostra mi dite che ora devo coprirla? No, non la coprirò".

Alcaraz si sente al top: "È stata la mia migliore partita nel torneo"

La bottiglia ‘incriminata' è poi rimasta lì, c'è ora da capire cosa succederà nelle prossime partite di Alcaraz, che dal canto suo nell'intervista dopo la vittoria su Nardi non ha voluto soffermarsi sulla lite, preferendo parlare della sua prestazione: "Penso che questa partita sia stata finora la migliore per me in questo torneo. All'inizio del torneo volevo solo migliorare ogni giorno, dopo ogni allenamento e ogni partita. Credo di esserci riuscito e ne sono davvero orgoglioso. Sono semplicemente contento di come ho sentito la palla oggi".

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