Alcaraz racconta il colpo magico dietro la schiena agli US Open: “Non vi dirò bugie”

Sinner chiama, Alcaraz risponde. Carlitos ha superato anche Rinderknech agli US Open, qualificandosi per i quarti di finale. Non sono mancati, come sempre, i colpi sensazionali del tennista spagnolo che ha deliziato il pubblico. Da copertina, in particolare, il colpo dietro la schiena che ha sorpreso l’avversario francese. Alcaraz ne ha parlato a fine match, tra un sorriso e l’altro.
Alcaraz incanta agli US Open, colpo dietro la schiena contro Rinderknech
Sul 2-1 per Rinderknech nel primo set, con Alcaraz al servizio e già ampiamente avanti nel punteggio, ecco lo scambio serrato. Carlitos ha tentato la sortita a rete e con un tocco morbido ha provato la palla corta. Un’idea letta con largo anticipo dal suo avversario, che con il rovescio sembrava poter chiudere facilmente il punto.
E invece, il colpo di scena: Alcaraz è arrivato in anticipo sulla traiettoria e si è inventato una prodezza, portando la racchetta dietro la schiena. Ne è uscito un colpo velenoso che ha spiazzato Rinderknech, costretto all’errore con la palla sulla rete. Tutti in piedi sull’Arthur Ashe, con Alcaraz e lo stesso francese a scambiarsi un sorriso. Di fronte a una magia così, c’era ben poco da fare.
Alcaraz spiega come nascono i colpi magici
Nell’intervista in campo gli è stato chiesto come nascano queste giocate. Sono frutto di allenamento o pura improvvisazione? Alcaraz ha ammesso: “Beh, a volte lo provo in allenamento, non dico bugie (ride, ndr). Però non è che lo faccia tante volte. Se in allenamento capita l’opportunità, ci provo. E poi in partita è più o meno lo stesso: se c’è l’occasione, perché no? Penso che alla gente piaccia. A me piace giocare il tennis così, quindi mi viene naturale”.
Un feeling speciale con il pubblico newyorkese, che si esalta ad ogni colpo del murciano: “Cerco sempre di tirare fuori i colpi più speciali nei match, e penso che il mio stile di gioco si adatti molto bene all’energia che c’è qui a New York. Ogni volta che entro in campo per una partita o un allenamento, il pubblico è sempre lì e l’energia è speciale”.